Anche senza spostarsi dal Piemonte alla Lombardia, la perla turistica del Lago Maggiore spera in un potenziamento dei collegamenti con il territorio confinante e in una strategia sovraregionale di promozione turistica. A breve nuovi hotel di lusso e ospitalità sempre più diffusa negli alpeggi del Mottarone
di Chiara Milani
Due cittadini su tre non sono andati a votare. Così, non è stato raggiunto il quorum per lo storico referendum – il primo del suo genere in Italia – sul trasloco della provincia del Verbano-Cusio-Ossola dal Piemonte alla Lombardia. Un risultato che, peraltro, in molti davano per scontato. Ma che non cancella la necessità di un’interazione più stretta tra territori confinanti.
“Risultato prevedibile”
“Era quasi prevedibile che sarebbe finita così, innanzitutto perché la votazione è stata presentata con tempi molti ristretti. Poi la questione era problematica per tanti motivi”, commenta Giuseppe Bottini, sindaco di Stresa, originario del Varesotto: “Sarebbe stato più auspicabile chiedere l’autonomia piuttosto che uno spostamento e forse avrebbe ottenuto il suo effetto. Ma adesso basta. Bisogna far funzionare le cose che abbiamo”.
“Collegamenti da migliorare comunque”
Ciò detto, il primo cittadino di quella che è la perla turistica del Lago Maggiore ci aveva già detto che, qualsiasi fosse stato l’esito del voto dello scorso 21 ottobre, sarebbe comunque servito il trasporto diretto lacustre Laveno-Verbania-Stresa, migliorando così le sinergie con la confinante provincia di Varese. “L’altra cosa da fare sarebbe che il collegamento ferroviario che da Milano porta a Domodossola, per poi proseguire per Briga in Svizzera, venisse gestito dal dipartimento milanese, con una legislazione unica, potenziando e rinnovando i treni”, incalza ora Bottini: “C’è già un comitato di pendolari, in cui c’è un mio assessore, che da tempo caldeggia questi miglioramenti. Di certo ha il mio appoggio. Visto che il sindaco di Arona è diventato parlamentare della Lega, chissà che si muova qualcosa”.
L’appello alla collaborazione
Oltre ai collegamenti, comunque, secondo il sindaco servirebbe una strategia comune di promozione dei laghi del Nord Italia: “Stresa è conosciuta in tutto il mondo grazie alla politica da sempre sviluppata a livello locale. Ora che anche altri hanno capito che il turismo può portare lavoro e benessere, spero che si possa davvero fare un circuito dei laghi, collaborando dunque non soltanto con la sponda varesotta del Lago Maggiore, ma anche con le realtà lacustri di Como e Garda”.
Tra hotel di lusso e alpeggi
Nel frattempo, Stresa non sta a guardare. “All’inizio del 2019 dovrebbe partire la costruzione di tre nuovi hotel, di cui due cinque stelle, per il mercato russo e quello arabo, che chiedono il lusso. Tra un paio d’anni dovrebbero essere pronti”, anticipa Bottini: “Abbiamo anche creato il nuovo porto turistico, riqualificato l’illuminazione e i servizi alle isole e stiamo rifacendo la passeggiata sul lungolago”. Pure chi non ama l’acqua è poi sempre più incentivato ad andare nel Vco. Questa infatti la chiosa del primo cittadino “Grazie alla famiglia Borromeo, si sta promuovendo un turismo diffuso negli alpeggi del Mottarone, che è da sempre la casa di vacanza dei milanesi”. Anche senza cambiare regione, dunque, Stresa continua a guardare alla Lombardia.