“Con l’arte floreale
le donne comunicano
emozioni, simbolismi
e messaggi culturali”
di Marco D. Introini
L’arte floreale è un campo in cui sia uomini sia donne possono esprimere la loro creatività in modi unici e le differenze sono spesso più influenzate da fattori personali che di genere.
Una questione culturale, più che di genere
In alcune culture, l’arte floreale è tradizionalmente vista come una forma di espressione femminile, mentre gli uomini possono essere più coinvolti in aspetti commerciali o professionali, poiché storicamente ci sono stati diversi livelli di accesso all’istruzione e alle opportunità professionali per uomini e donne (il che ha influenzato la loro presenza nel settore). Le differenze tra uomo e donna possono manifestarsi in vari aspetti, anche se è importante sottolineare che queste differenze non sono universali e possono variare in base a culture, tradizioni e esperienze individuali: d’altronde, i fiori e il loro stile compositivo possono essere una potente forma di espressione artistica e culturale
Dal bouquet all’ikebana
Inoltre, storicamente, le donne hanno utilizzato l’arte floreale come forma di espressione personale e come mezzo per comunicare emozioni, simbolismi e messaggi culturali. Attraverso bouquet e altre composizioni hanno raccontato storie, celebrato eventi e onorato tradizioni. In molte culture, le donne erano le principali curatrici dei giardini e delle piante medicinali. In Giappone, per esempio, l’Ikebana è un’arte che ha tradizionalmente visto molte donne come praticanti, utilizzando i fiori per esprimere armonia e bellezza.
L’arte floreale contemporanea
L’arte floreale contemporanea invece si è spostata verso forme più scultoree e installazioni artistiche, superando il semplice mazzo di fiori. Questo approccio invita le donne a esprimere la loro creatività in modi nuovi, creando opere che sfidano le tradizionali aspettative di ciò che un’opera floreale può essere.
L’esempio di Dini Holtrop
Parlando quindi di donne e di imprinting femminile in quest’arte, Dini Holtrop è sicuramente l’espressione di quanto detto poc’anzi, poiché è un’apprezzata floral designer olandese, già campionessa d’Olanda di arte floreale nel 2014, e pluripremiata in una lunga serie di concorsi. Insieme al compagno Bert Kuiper lavora spesso in Italia; chi ha visitato Expo 2015, ricorderà l’iconico Padiglione olandese di cui avevano curato gli allestimenti floreali, nel 2016 l’abbiamo vista in competizione all’Europa Cup di Genova di arte floreale e in numerosi altri eventi e workshop nel Nord Italia. Da diversi anni cura l’area matrimoni di Myplant & Garden, creando composizioni e allestimenti che danno un forte imprinting al settore del wedding design. Dini è estremamente estroversa e poliedrica, lavora creando strutture non convenzionali con una forte attenzione all’uso del colore. Colpisce inoltre per la sua estrema vivacità caratteriale, che riesce a trasferire con successo nelle sue creazioni. Nell’ultima edizione dello scorso febbraio l’abbiamo vista lavorare con strutture organiche nella decorazione della tavola nuziale, creata con linee di ramaggi e di elementi naturali a supporto dei fiori, e con caratteristici corsages realizzati in carta e polimeri colorati. Le foto parlano da sole.