In esclusiva le foto di Villa Carabelli Gervasini, che per la prima volta ha aperto le porte ai visitatori in occasione della seconda edizione del Festival del paesaggio di Varese
Di Chiara Milani
“In famiglia si narra la leggenda secondo cui, per salvare la fidanzata che viveva vicino a dove doveva bombardare, l’aviatore che doveva colpire lo stabilimento dell’Aeronautica Macchi cambiò traiettoria. E così la nostra casa, che sarebbe dovuta rimanere illesa, subì dei danni”. Maria Stella Egitto non sa quanto ciò sia vero e quanto romanzato. In un cassetto dell’abitazione, ancor oggi tutta abitata, serba però ancora le foto in bianco e nero scattate dopo il raid del 30 aprile 1944, che mise a dura prova Villa Carabelli Gervasini.
Il bombardamento del ‘44
Si tratta di una proprietà di 3.500 metri quadrati che rappresenta un’oasi verde poco distante dal centro di Varese ed è appunto vicina a quella zona ex Aermacchi “di cui da vent’anni sento parlare di progetti di riqualificazione”, commenta la padrona di casa che, dopo la scomparsa del marito Damiano, ha scelto di continuare a vivere nella proprietà di famiglia con le figlie Beatrice e Lydia. Quest’ultima porta il nome della nonna, che sopravvisse al bombardamento perché quel giorno si trovava fuori casa, mentre i suoi genitori scamparono dal pericolo rifugiandosi in un singolare rifugio antiaereo: l’antica cantina della cascina lombarda dell’Ottocento sui cui resti venne edificata la villa.
Un trionfo Liberty
Per la prima volta Villa Carabelli Gervasini è stata aperta al pubblico in occasione della seconda edizione del festival del paesaggio Nature Urbane. “Ho ricevuto una lettera del sindaco Davide Galimberti”, racconta per spiegare come mai abbia deciso di spalancare le porte della sua dimora. Una costruzione su 3 piani che, progettata dall’architetto Silvio Gambini, è un trionfo del Liberty con decorazioni floreali, oltre che in giardino, anche su muri e finestre. Uno dei gioielli finora nascosti della Città Giardino.
Foto: Villa Carabelli Gervasini e la proprietaria Maria Stella Egitto (Ph Diego Boldrini – Foto Club Varese)