Dal kimono nipponico alle collezioni italiane primavera/estate, sono svariati i prodotti tessili sbocciati ispirandosi alla natura, come ci spiega Marco Introini, floral designer gallaratese
“Bellezza chiama bellezza”
Di Marco D. Introini
Fashion e fiori vanno molto d’accordo e da tempo immemore. Probabilmente, i primi che pensarono di abbinare motivi floreali ai tessuti, lo fecero per esaltare la bellezza delle donne con qualcosa di altrettanto bello a loro affine.
La cultura giapponese
Pensiamo alla cultura giapponese, dove il fiore ha una grandissima importanza, ha un suo proprio linguaggio espressivo, l’Hanakotoba; ha un suo stile compositivo, l’Ikebana; ha momenti di altissima espressione artistica nei giardini Zen; crea paesaggi mozzafiato con la fioritura dei ciliegi e dei mandorli. La bellezza dei fiori, di cui la cultura nipponica è pregna, viene riprodotta sui tradizionali Kimono che vengono usati nelle occasioni speciali o sugli Yukata estivi, che sono simili ma più informali, o ancora sugli Haori, che sono delle giacche che vengono indossate sopra il kimono. Anche nella moda contemporanea e nel mondo degli accessori, il motivo floreale è sempre ripetuto con grande frequenza, in quanto molto apprezzato.
Le sete comasche e il cotone del Varesotto
Se vogliamo stare vicino a casa nostra, pensiamo invece alle sete comasche artigianali e alle stoffe della nostra migliore industria tessile, stampate a motivi floreali che poi trovano applicazione in una gran varietà di prodotti quali abiti, camicie, sciarpe, cravatte, foulard, fazzoletti. La moda italiana, infatti, ha sempre usato in abbondanza i motivi floreali, specie nelle collezioni primavera/estate.
Quando la maison… fiorisce
Stilisti del calibro di Dolce & Gabbana sono noti per i loro design audaci e vivaci, che spesso incorporano stampe floreali. Le loro collezioni sono caratterizzate da abiti, camicie, gonne e accessori con stampe floreali ricche di dettagli. Anche la casa di moda Valentino, conosciuta per i suoi design raffinati e chic, che occasionalmente includono stampe floreali. Queste ultime sono spesso caratterizzate da fiori delicati e raffinati, che aggiungono un tocco romantico ad abiti e accessori della famosa maison. Da parte sua, lo stilista Roberto Cavalli è famoso per il suo stile audace, che spesso incorpora stampe animalier e floreali. Le sue creazioni sono caratterizzate da colori vivaci e da stampe accattivanti, che hanno reso il marchio iconico nel mondo della moda. La griffe Etro è nota per le sue stampe boho-chic e hippie, che spesso includono motivi floreali intricati e colorati. Le loro collezioni sono caratterizzate da tessuti ricchi e da una combinazione di stampe audaci e texture lussuose.
I fiori più… di moda
Ma quali sono i fiori più riprodotti? La regina indiscussa è sicuramente la rosa, in tutte le sue forme e colori, tanto nelle varietà garden e rustiche, quanto in quelle inglesi. Seguono le dalie, che già in natura colpiscono per la loro bellezza e la loro cromia, fatta di tinte pastello con delicatissimi passaggi di colore. Poi, ancora, le margherite e le pratoline, i bellissimi Iris, i narcisi, i lilium: insomma, tutti quei fiori che hanno una spiccata personalità o per la loro forma o per i colori.
Lo stile jungle
Negli ultimi anni poi, nelle stampe tessili e nelle tappezzerie, così come nell’arredamento si è fatto prepotentemente spazio lo stile jungle, fatto di fogliami enormi ed esuberanti quali le Monstere, le Alocasie, le Chicas e fiori come strelizie, anthurium, eliconie e protee. Insomma, l’arte e la moda attingono a piene mani dal mondo botanico, proprio perché bellezza chiama bellezza.
“Il floreale??? Avanguardia pura…”
E se per voi il floreale è banale e scontato, pensate a quella splendida scena di Il Diavolo veste Prada in cui Miranda Priestly, impersonata dalla grandissima Meryl Streep, davanti alla proposta dell’ennesima fantasia floreale, sbotta sbuffando “Il floreale??? Avanguardia pura . . .”.