Marco Introini, floral designer di Gallarate, ci conduce alla scoperta della flora lacustre del Varesotto
di Marco D. Introni
I laghi della nostra provincia – come quelli di Varese, Monate Maggiore, il Ceresio e gli altri minori – ospitano una varietà di piante autoctone che prosperano negli ambienti acquatici e nelle aree circostanti. Queste piante oltre a donarci la loro bellezza ed arricchire il paesaggio, contribuiscono alla biodiversità e alla stabilità ecologica del lago e delle sue sponde. La loro presenza è fondamentale per la salute dell’ecosistema lacustre, poiché fornisce habitat e cibo per numerose specie animali e contribuisce a mantenere alta la qualità dell’acqua e la stabilità delle rive.
La flora acquatica
Fra le piante acquatiche troviamo la Ninfea Bianca, molto riconoscibile per i grandi fiori bianchi che galleggiano sulla superficie; la Castagna d’acqua una pianta acquatica a forma di rosetta; la Brasca Increspata che è una comune pianta sommersa dalle foglie increspate; il Millefoglio d’acqua e soprattutto la comunissima Lenticchia d’acqua che crea quella specie di tappeti verdi sulla superficie dell’acqua che donano alle sponde il fascino di un giardino incantato.
Le piante palustri
Vi sono poi le piante palustri che troviamo specialmente sui laghi di Monate, Comabbio e Varese, con le comunissime piante di Canna, di Ploygonatun e di Tipha, quest’ultima caratteristica per le infiorescenze cilindriche marroni molto decorative e usatissime nelle decorazioni di interni.
La vegetazione di ripa
Vi sono poi le piante di ripa, che contribuiscono tantissimo anche alla stabilizzazione delle sponde, prevenendo gli effetti erosivi dati dalle correnti presenti nei laghi di origine fluviale, hanno anche effetti filtranti e depuranti perchè assorbono i nutrienti in eccesso (tipo l’azoto), offrono rifugio alla fauna e forniscono la possibilità di nidificare per una gran varietà di uccelli e piccoli insetti. Penso ad esempio a quei bellissimi esemplari di Taxodium che svettano altissimi dalle rive di Osmate, che sono estremamente caratteristici per le loro radici pneumatofore (cioè aiutano la pianta a respirare anche in ambienti paludosi) e che spuntano come dei piccoli ginocchi dalle sponde e dalle acque del lago. Molto comuni sui nostri laghi anche il Salice Piangente che troviamo un po’ dovunque, l’Ontano nero e il Pioppo nero, che sono tipici delle zone umide.
Le acidofile
Un capitolo a parte poi è rappresentato dalle acidofile che sono tipiche del Lago Maggiore e dell’Alto Vergante, grazie alla presenza di un microclima adatto e a terreni a Ph acido. Sono piante che tutti amiamo e che decorano i giardini e i balconi di tutta la nostra provincia, e che rendono i primi giorni di primavera un’esplosione di colore.
Parlo naturalmente delle magnifiche azalee con i loro fiori spettacolari che variano dal bianco al rosa, rosso, giallo e viola; i meravigliosi rododendri con il loro grandi fiori policromi tanto simpatici alle api, le spettacolari e monumentali camelie che popolano l’Isola Bella e i parchi delle grandi ville signorili, dei Grand Hotel e delle passeggiate a lungolago; e poi ancora le ortensie le gardenie e le magnolie, tutte piante alla cui bellezza non ci si può mai abituare.
Il privilegio di vivere qui
Da questo punto di vista, possiamo veramente dire di essere dei privilegiati a vivere in un contesto naturale così eterogeneo e così bello. E tutto grazie ai nostri sette amati laghi.