a cura della redazione
Rappresentano 1 impresa su 5 del Varesotto, ma anche qui hanno pagato più caro il prezzo della pandemia.
Secondo l’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio, in generale le imprese varesine gestite da imprenditrici sono il 20,7% sul totale provinciale e questo dato è superiore a quello regionale lombardo (19,5%). Però, lo scorso anno le iscrizioni di attività femminili sono diminuite del 21% rispetto ai dodici mesi precedenti (da 987 a 781). Le conseguenze del coronavirus sulla nuova imprenditoria maschile sono invece risultate più contenute, seppur consistenti (-15%). Questa discrepanza appare legata, oltre che al maggior carico famigliare, anche al fatto che le donne sono più presenti nei servizi e nei settori maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria.
Genere a vocazione commerciale
Come spiega il presidente dell’ente camerale varesino, Fabio Lunghi: “Un’impresa femminile su quattro, infatti opera nel commercio al dettaglio. Seguono le attività di servizi per la persona (17%) e quelle immobiliari (11%). Nel manifatturiero, invece, le aziende condotte da donne rappresentano un decimo del totale”.
Foto: Fabio Lunghi, presidente della Camera di Commercio di Varese