Gli Uffizi Diffusi conquistano anche il Time, come ci spiega Niccolò Comerio, ricercatore della Liuc Business School, analizzando le nuove tendenze turistiche
dì Niccolò Comerio
Sono due evergreen, ma profumano anche di novità. Arte e cultura, infatti, sono da sempre un valore aggiunto imprescindibile per il settore turistico del Belpaese. E, dopo due anni di sofferenza dovuti alla pandemia, rappresentano il punto di (ri)partenza per un comparto artoriato dal Covid-19 e preoccupato per il ritorno della guerra in Europa. Anche questo mercato è stato infatti ampiamente colpito da questo doppio shock inatteso, tra le numerose restrizioni che si sono susseguite nel tempo e un diffuso scetticismo tra i potenziali viaggiatori.
In vista della ripresa, si spera stavolta definitiva, emergono intanto nuove tendenze. Pure in Italia.
Un’esperienza più “locale”
Nonostante Roma, Firenze, Venezia e le altre grandi città d’arte rappresentino ancora il cuore pulsante del turismo culturale italiano, tale fenomeno sta difatti iniziando a sconfinare verso i borghi più piccoli, ma ugualmente ricchi di storia, tradizioni, enogastronomia e artigianato, contribuendo così allo sviluppo dei territori stessi.
In tal direzione, le esperienze culturali locali sono destinate a diventare alcune tra le principali tendenze turistiche del futuro, anche rammentando le contingenti esigenze di distanziamento sociale.
Firenze insegna
Proprio dal capoluogo toscano arriva un’iniziativa che potrebbe costituire una grande novità in tal senso, proponendo un nuovo approccio al turismo culturale. Si tratta del progetto Uffizi Diffusi, ideato dal direttore del museo Eike Schmidt, che mira a portare alcune opere della galleria anche al di fuori del capoluogo di regione, dislocandole in altre località della regione.
Nel dettaglio, le Gallerie degli Uffizi e la Fondazione CR Firenze hanno stipulato nel 2021 un protocollo di intesa della durata quinquennale, che ha portato all’identificazione di 5 località in cui allestire altrettante mostre. Da un lato, esse ricadono nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, e dall’altro approfondiscono il legame tra il territorio e le collezioni del museo.
Il primo passo concreto è stato l’esposizione della Tavola Doria ad Anghiari, nel Museo della Battaglia, che ha determinato, in brevissimo tempo, il raddoppio del numero dei visitatori.
Con questa iniziativa, Fondazione CR Firenze ha voluto proseguire il programma di valorizzazione dei piccoli musei del territorio, chiamato Piccoli Grandi Musei, che tra il 2005 e il 2014 ha consentito la valorizzazione di oltre 100 piccole realtà museali, mediante attività di restauro e di nuovi allestimenti finalizzati a far conoscere il patrimonio storico e artistico diffuso nel territorio.
Il riconoscimento del TIme
Gli Uffizi Diffusi sono stati inseriti, insieme alla regione Sicilia e a Venezia, nella lista The World’s 100 Greatest Places of 2021, stilata annualmente dal celebre settimanale TIme, a dimostrazione dell’elevata innovatività di tale iniziativa, rilanciata anche da molte altre testate internazionali. Richiamando una frase dell’articolo della rivista statunitense, “molto del fascino della Toscana è costituito dal suo essere senza tempo, quindi quando succede qualcosa di innovativo, come il progetto Uffizi Diffusi del 2021, c’è da prendere nota”.
Ripresa e resilienza nel segno della cultura
Un’ulteriore conferma dell’importanza della cultura, che va oltre il mero settore turistico e abbraccia altre dimensioni quali l’inclusione, l’innovazione e il benessere, arriva dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). La Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo) va a destinare sino a 6,68 miliardi di euro alla Componente Turismo e Cultura, con l’obiettivo di sostenere investimenti nel settore sia a livello di grandi aree metropolitane, sia nelle zone più rurali e nei piccoli borghi, favorendo così la nascita di nuove esperienze turistico-culturali in grado di ridurre i fenomeni di sovraffollamento turistico (overtourism).
E la Lombardia?
Nell’attuale contesto, varianti Covid e guerra permettendo, il Varesotto, e più in generale la Lombardia, possiedono potenzialità di crescita importanti, grazie a svariati elementi, che consentono la commistione tra arte, cultura, ma anche scenari naturali spettacolari, ricettività di qualità, numerosità e varietà degli eventi, eccellenze enogastronomiche. Il tutto in un’ottica più sostenibile, supportando una vera e propria riqualificazione territoriale attraverso la cultura.