Il settore turistico – in profonda crisi – รจ composto da un elevato numero di lavoratori di genere femminile, categoria sulla quale la pandemia sta avendo conseguenze sociali ed economiche devastanti: lโanalisi di Federica Sottrici, ricercatrice della Liuc Business School
di Federica Sottrici
Uno degli effetti economici piรน devastanti della crisi associata al Covid-19 รจ stato il blocco dei flussi turistici a livello globale. Secondo Unwto (lโOrganizzazione mondiale del turismo), su scala internazionale, il settore subirร un calo del 20-30%, corrispondente a perdite tra i 300 e i 450 miliardi di dollari. Significherebbe che la crescita degli ultimi cinque-sette anni andrebbe persa.ย
Sette anni cancellati in sette mesi
Il fenomeno non ha risparmiato il nostro Paese che, partito a gennaio 2020, con un aumento delle presenze turistiche rispetto allโequivalente mese dellโanno precedente (+ 3,8% gli stranieri in Italia; + 4,8% gli italiani), ha registrato una prima importante flessione giร a febbraio. Assoturismo prevede per lโItalia un calo del 60% delle presenze (circa 260 milioni) nel 2020, con una diminuzione degli introiti pari a 29 miliardi di euro, una riduzione di fatturato nel trasporto turistico stimata a 6,7 miliardi di euro e 56 milioni di pernottamenti perduti per i tre mesi dellโestate rispetto al 2019.
Traducendo le cifre matematiche in una metafora esemplificativa, รจ come se ogni italiano viaggiasse in Italia solo 1,5 giorni allโanno anzichรฉ 3,5 e su un viaggio di 10 notti, ne venissero cancellate 7.
La reazione a catena
La pandemia ha travolto con conseguenze drammatiche il mercato del lavoro e secondo Wttc (World travel and tourism council) nel mondo sono a rischio immediato 75,2 milioni di posti di lavoro, di cui 10,1 in Europa.
La reazione a catena sta coinvolgendo anche lโoccupazione del settore turistico. Molti alberghi hanno confermato che rimarranno chiusi fino a quando la situazione non si sarร stabilizzata. Tra gli 82.000 e i 118.000 gli addetti (fissi e stagionali) del sistema ricettivo sono rimasti senza posto di lavoro (โ 81,9%) e una stima per la fine dellโanno 2020 prevede una perdita complessiva di 500mila posti di lavoro.
Una ricerca condotta da Assoturismo ha dimostrato che il 95% degli alberghi ha chiuso durante il lockdown, il 10,9% ha scelto di non riaprire, mentre lo 0,7% ha dichiarato lโintenzione di cessare lโattivitร .
Strette in una tenaglia
Il settore turistico รจ composto da un elevato numero di lavoratori di genere femminile, categoria sulla quale la pandemia sta avendo conseguenze sociali ed economiche devastanti. In molti Paesi, infatti, il primo round di licenziamenti รจ stato particolarmente acuto nel settore dei servizi, tra cui vendita al dettaglio, ospitalitร e turismo, dove le donne sono 55,8% a livello globale.
Anche in Italia, alcuni stereotipi duri a morire, rendono il mondo femminile piรน fragile e persino piรน esposto alla recessione da Covid. Negli ultimi mesi le donne si sono trovate strette in una tenaglia: nei settori essenziali (nella sanitร e nei servizi sociali due terzi del personale รจ composto da donne), nella vendita al dettaglio come i supermercati, nei call center, nelle attivitร di pulizia, hanno subito piรน degli uomini le conseguenze del contagio; nei settori congelati dalla quarantena come turismo, ristorazione e in generale nei servizi, sono state piรน esposte al rischio di penalizzazioni retributive e di licenziamento. Hanno pagato poi un alto prezzo nella sfera delle relazioni personali. La convivenza forzata ha infatti incrementato i casi di violenza domestica, mentre la chiusura delle scuole e la quarantena dei nonni hanno accresciuto gli oneri di cura e istruzione dei figli.
Lโoccasione di cambiamento
Nei momenti di passaggio, come quello attuale, si presenta lโoccasione di imprimere un cambiamento, fondamentale nel nostro Paese per evitare un arretramento dellโindipendenza economica delle donne italiane e unโaccentuazione del divario domestico tra partner. Affinchรฉ il new normal, oltre che nuovo sia anche paritetico.