La sezione provinciale di Coldiretti Varese invoca interventi strutturali e invita a piantare una decina di varietà di alberi, tra cui tigli, ontani, aceri e betulle negli spazi verdi privati e nei parchi pubblici
a cura della redazione
Interventi strutturali, ma anche più alberi per contrastare la cappa di smog che – ahinoi – ormai puntuale ogni inverno soffoca ampie porzioni di territorio: lo afferma la Coldiretti provinciale di Varese, che sottolinea come a influire negativamente sulla qualità dell’aria delle città sia proprio l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi, che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.
“Stop alla rincorsa delle emergenze”
“Non si può quindi continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale, favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno”, sottolinea il presidente provinciale di Coldiretti Fernando Fiori.
Una strage da fermare
Secondo Coldiretti, anche nel proprio giardino, infatti è possibile ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri Pm10 che ogni anno in Italia causano circa 80mila morti premature secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente. Una vera e propria emergenza che ha portato diverse regioni d’Italia, Lombardia in primis, ad adottare stringenti limitazioni al traffico di auto e camion per ridurre polveri e gas nell’ambiente.
La top ten delle piante che puliscono l’aria
Un aiuto dal verde, quindi, favorendo anche la piantumazione di nuovi fusti nei centri urbani. Ma quali sono le piante più efficaci? Coldiretti ha stilato una top ten delle varietà dalle proprietà “antismog” maggiormente efficaci.
Al primo posto tra le piante mangia smog – spiega l’associazione dei coltivatori – c’è l’acero riccio che raggiunge un’altezza di 20 metri, con un tronco slanciato e diritto e foglie di grandi dimensioni, fra i 10 e i 15 cm con al termine una punta spesso ricurva da cui deriva l’appellativo di “riccio”: ogni esemplare è in grado di assorbire fino a 3.800 chili di Co2 in vent’anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento e di abbattimento delle isole di calore negli ambienti urbani. A pari merito, con 3.100 chili di Co2 aspirate dall’aria, ci sono poi la betulla verrucosa, in grado di crescere sui terreni più difficili e considerata albero sacro presso i celti e le tribù germaniche, e il Cerro, che può arrivare fino a 35 metri di altezza. Il ginkgo biloba, che è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa, oltre ad assorbire 2.800 chili di Co2 vanta anche – sottolinea sempre Coldiretti – un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità a tutti i terreni compresi quelli urbani. Fra gli alberi antismog troviamo i tiglio, il bagolaro, che è fra i più longevi con radici profonde e salde come quelle dell’olmo campestre. Il frassino comune – prosegue l’associazione di categoria – è un altro gigante verde che può arrivare a 40 metri mentre l’ontano nero è il piccolino del gruppo con un’altezza media di 10 metri, ma che nonostante le dimensioni ridotte riesce a bloccare fino a 2.600 chili di Co2 e a garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi.
Dicembre di caldo record
Il mese di dicembre – rimarca Coldiretti Varese – ha fatto registrare in Italia una temperatura superiore addirittura di 1,9 gradi rispetto alla media del periodo di riferimento 1981-2010, con effetti rilevanti sull’ambiente dove sono stati sconvolti i normali cicli stagionali con le viole sbocciate nei prati al Nord, dove pure i noccioli sono già in fiore: l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche nel Belpaese tanto, che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.
in foto: Ferdinando Fiori, presidente di Coldiretti Varese