TIRANDO LA VOLATA

di admin

Foto Benati

 

Seguendo le gare delle campionesse lungo le strade del Varesotto, molte ragazze sono maggiormente invogliate a pedalare, sia per sport sia nella vita quotidiana: un’inclinazione all’insegna della cosiddetta mobilità dolce, che si sta riscoprendo sempre più

 

di Luigi Cazzola

 

Sta avanzando sempre più spedita, in questi ultimi anni, la “mobilità dolce”, intesa come utilizzo di mezzi non motorizzati tra cui, in primis, le biciclette. Lo scopo è quello di apprezzare la natura, combattere l’inquinamento, condurre una vita più sana. Si tratta di una tendenza che tende inoltre a promuovere l’eliminazione delle barriere architettoniche, così da poter consentire la completa accessibilità a coloro che decidono di attuarla con frequenza. 

 

Una tendenza dalle sfumature rosa

Questo trend trova attualmente riscontro anche in ambito femminile. Infatti, sebbene la dipendenza dall’autovettura sia diventata cronica, sono sempre di più le donne che scelgono di utilizzare mezzi non motorizzati ed in particolare scelgono di circolare in bici: non soltanto per puro passatempo, ma anche per svolgere attività quotidiane, come quella della spesa, dell’accesso agli uffici in città, per portare i figli a scuola o per percorrere il tragitto dalle proprie abitazioni alle stazioni dei treni.

 

Campionesse trendsetter

Per questa crescita dell’uso delle due ruote pure in campo femminile, si sono rivelati sicuramente determinanti il successo del ciclismo agonistico femminile e il crescente interesse per questo sport da parte dei media e delle ragazze più giovani Queste ultime, seguendo le gare dal vivo o in televisione, vengono attratte sempre di più dalla bicicletta e si avvicinano ad essa non soltanto per praticare questa disciplina sportiva, ma anche per circolare in città o sulle strade sterrate.

La vocazione del territorio

In provincia di Varese, il ciclismo femminile è particolarmente seguito, visto che sul territorio si disputa, ormai da tempo, nel mese di marzo di ogni anno, una delle più importanti corse di ciclismo femminile, a livello mondiale: il Trofeo Alfredo Binda, organizzato dalla Cycling Sport Promotion, e da due anni si disputa anche la Tre Valli Varesine Women’s race, organizzata dalla Società Ciclistica Alfredo Binda e abbinata alla storica classica per uomini professionisti. Seguendo, anche dal vivo, le campionesse, le ragazzine hanno così modo di avvicinarsi al ciclismo agonistico e di riflesso di questo mezzo di trasporto, senza più abbandonarlo.

Sempre in sella

Da punto di vista prettamente sportivo, succede per che molte giovani siano spesso siano costrette a lasciare il ciclismo, non soltanto per mancanza di risultati, ma per le difficoltà che le atlete devono superare. Infatti, l’eccelsa qualità delle prestazioni agonistiche oggi raggiunta dalle atlete comporta una maggiore durezza degli allenamenti e impone molti sacrifici che, a volte, hanno incidenza anche nella sfera privata. Tuttavia, pure quelle ragazze che smettono di correre, non scendono mai del tutto dalla bicicletta. 

Fascino senza tempo

In ogni caso, ci piace pensare che questo splendido mezzo di trasporto, seppure sempre più sofisticato e moderno, non abbia mai perso il suo fascino e continui ad attrarre le ragazze. Come negli anni Cinquanta quando il Trio Lescano cantava “Ma dove vai bellezza in bicicletta…”.

Articoli Correlati