Madri e ciclismo, un rapporto speciale dal doppio volto: quello delle campionesse che riprendono a correre dopo il parto e delle madri dei corridori in erba
“Dopo la maternità, le donne sono magari tentate a essere più prudenti, ma un figlio dà loro nuova forza”
di Luigi Cazzola
Il rapporto tra le mamme e il ciclismo è oggi di grande attualità, sia con riferimento a quelle che praticano il ciclismo a livello agonistico, sia a quelle che non pedalano su due ruote, ma hanno figli che corrono in bicicletta.
Cicliste esemplari
Per quanto riguarda il primo aspetto, ci si chiede spesso se sia possibile, per una ragazza che pratica il ciclismo agonistico ad alti livelli, diventare mamma e poi, dopo la gravidanza, riprendere a correre, continuando a vincere come prima. La risposta è affermativa e trova fondamento negli esempi che le campionesse di ciclismo ci forniscono. La britannica Elizabeth Armistead in Deignan, campionessa del mondo su strada in linea nel 2015, dopo la nascita della prima figlia è tornata a correre e nel 2021 è riuscita a vincere addirittura la Parigi Roubaix, la cosiddetta “corsa delle pietre”, una delle più impegnative del calendario internazionale. Nel 2022 la fuoriclasse britannica è diventata mamma per la seconda volta e poi ha ripreso nuovamente a correre con ottimi risultati. L’italiana Marta Bastianelli, dopo aver conquistato nel 2007 il titolo di campionessa del mondo su strada a Stoccarda, ha avuto una figlia e poi è tornata a correre conquistando anche il titolo europeo.
Come cambia l’approccio alla gara
E’pur vero che sono enormi i sacrifici che le cicliste devono sopportare, visti i duri allenamenti che devono sostenere e le salite che devono scalare. Tuttavia è confortante il fatto che le cicliste non debbano scegliere tra la bicicletta e un figlio e che tra i sacrifici imposti dalle vittorie non ci sia anche quello di rinunciare a diventare mamme. E’evidente che la donna è costretta a rimanere lontana dalla gare quando è incinta, ma la medicina ed anche la testimonianza delle stesse cicliste dimostrano che possono tornare a correre e ad essere protagoniste anche dopo la nascita di un figlio. Le cicliste che hanno ripreso a correre dopo la maternità raccontano che cambia totalmente l’approccio con la gara: magari sono più tentate a frenare maggiormente in discesa e ad essere più prudenti, ma un figlio dà loro una forza che forse prima non avevano.
Mamma, la prima tifosa
Per quanto riguarda poi le mamme che non corrono, ma hanno un figlio che corre, va detto che anch’esse hanno un posto da protagoniste nel ciclismo. Infatti le madri dei ragazzi che gareggiano nelle categorie minori accompagnano il figlio alle corse, si alzano presto al mattino per preparargli il pranzo, lavano e stirano la tenuta di gara. Poi durante la gara, queste mamme, confuse tra gli spettatori, ai bordi della strada, incitano il figlio, soffrono, trepidano. Durante una corsa per esordienti, una mamma raccontava che quando il figlio corre non vede l’ora che la corsa finisca per accertarsi che non si sia fatto male e raccontava che le foto della gara le vengono sempre mosse perché è troppo agitata. Anche di queste splendide storie si nutre il ciclismo.