Per il 2018 la Fondazione comunitaria del Varesotto invita a contribuire anche con un piccolo lascito, che la Onlus presieduta da Maurizio Ampollini s’impegnerà a trasformare in aiuto concreto, seguendo le volontà del testatore. “E’ un atto di grande valore sia per l’individuo sia per la sua comunità”
a cura della redazione
Fare testamento è un gesto di consapevolezza. E concretezza. Per essere protagonista non soltanto del presente, ma anche nel futuro.
A sottolinearlo è la Fondazione comunitaria del Varesotto, che per il 2018 punta su questa campagna. L’iniziativa vuole contribuire, nei prossimi anni, a rafforzare il patrimonio delle fondazioni comunitarie. E soprattutto a far canalizzare risorse delle persone che, attraverso i lasciti testamentari, vogliono partecipare al bene della propria comunità locale. Chiaro il motto “Con un lascito alla tua comunità lasci un mondo migliore. Il tuo.”
Anche di questo si è parlato durante la periodica assemblea dei sostenitori, che si è svolta il mese scorso nella splendida sala Olimpo del Castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo. Alla riunione ha partecipato pure Filippo Petrolati, referente di Fondazione Cariplo per il settore Welfare di Comunità e Fondazioni di Comunità, che ha illustrato le molteplici attività che la realtà da lui rappresentata svolge a favore del territorio, anche attraverso le quindici fondazioni di comunità da essa promosse, in campo filantropico e sociale. Tra cui appunto le iniziative di affiancamento e diffusione per la realizzazione della campagna che invita a devolvere una somma di denaro, un oggetto prezioso (un quadro, un’opera d’arte o un gioiello), un appartamento o perfino tutto il patrimonio alla fondazione locale. Che s’impegnerà a trasformarla in un aiuto concreto, seguendo le volontà di chi ha fatto il piccolo o grande lascito.
Il documento può essere olografo, cioè scritto interamente di pugno dal testatore, oppure pubblico, cioé redatto direttamente dal notaio. Due strade diverse per dare un indirizzo sicuro alle proprie volontà.
“Con un testamento puoi destinare in modo sicuro e trasparente una parte dei tuoi beni a favore di finalità e opere sociali e solidali che lasceranno un segno indelebile e un ricordo sempre vivo nella mente dei tuoi concittadini, salvaguardando e valorizzando con lungimiranza gli interessi dei tuoi cari”, spiegano alla fondazione presieduta da Maurizio Ampollini: “Fare testamento non è un atto costoso né tanto meno difficile. Inoltre si può sempre e in qualsiasi momento modificare, integrare o addirittura revocare o distruggere”. In pratica, con la partecipazione o la creazione di un fondo a proprio nome il senso di appartenenza alla tua comunità diventa un atto di riconoscenza che sarà per sempre riconosciuto e ricambito. “I fondi – conclude la Onlus varesina – sono il modo più efficace per lasciare un ricordo perenne di sé, dare concretezza e continuità alla propria attività filantropica e avere la tranquillità di sapere che la propria volontà sarà rispettata e garantita per sempre”.
Anche se non è un argomento facile da affrontare, dunque, è giusto pensarci. Perché è un atto di grande valore non soltanto per l’individuo, ma anche per la sua comunità. Un gesto per essere ricordato per sempre. “Con la garanzia – assicura la Fondazione comunitaria del Varesotto – di massima trasparenza e continuità nel tempo”.