Luigi Bartalena, professore dell’Università dell’Insubria e direttore della struttura complessa di Endocrinologia dell’Ospedale di Circolo, ci parla della tiroide fra realtà e leggende metropolitane, con preziosi consigli anche per la stagione estiva
di Luigi Bartalena
La tiroide, una piccola ghiandola di 15-20 grammi posta alla base del collo, ha un ruolo centrale nell’economia del nostro corpo. Gli ormoni tiroidei (T3 e T4) che essa produce condizionano il normale sviluppo del sistema nervoso centrale, l’accrescimento, la funzione riproduttiva e il buon andamento della gravidanza, la funzione dell’intestino, della psiche (ansia, depressione), il benessere delle ossa e della nostra pelle, il sonno, il peso, i livelli di colesterolo, la funzione cardiaca. Non è, dunque, sorprendente che una disfunzione tiroidea, sia essa un ipertiroidismo (eccessiva funzione) o un ipotiroidismo (ridotta funzione), abbia un impatto tutt’altro che trascurabile sul nostro corpo e sulle nostre funzioni organiche globali.
Lei ne soffre più di lui
Una prima domanda è: quanto frequenti sono le malattie della tiroide? Sono frequenti, in quanto si può considerare che il 2% della popolazione soffra di ipertiroidismo e il 3-5% di ipotiroidismo. Queste percentuali aumentano molto se si considerano le forme impropriamente dette subcliniche, cioè non conclamate, con l’ipotiroidismo che arriva fino al 10-15%, soprattutto nelle donne di età superiore ai 60 anni. Queste disfunzioni sono spesso causate da malattie autoimmuni (tiroidite autoimmune, morbo di Basedow), sono molto più frequenti nelle pazienti e hanno spesso una base genetica di aumentata predisposizione. Se ci sono casi in famiglia è, dunque, importante fare una valutazione della funzione tiroidea, soprattutto per le donne in età fertile, perché durante la gravidanza la tiroide deve essere perfettamente a posto.
Tanti noduli, ma poco maligni
Ancora più frequente è la patologia nodulare. Il 5% delle persone (soprattutto di sesso femminile) ha noduli palpabili, ma con l’ecografia tiroidea piccoli noduli non palpabili, di pochi millimetri, sono ritrovati nel 50-60% dei casi. Fortunatamente, nella larghissima maggioranza dei casi (95-97%) i noduli tiroidei non sono tumori maligni. Tuttavia, un periodico controllo ecografico è necessario, così come, in casi selezionati, una verifica della loro natura con l’agoaspirazione tiroidea eco-guidata e l’esame citologico. Qualora venisse diagnosticato un tumore maligno, si deve stare tranquilli, perché, con le opportune terapie, la guarigione completa si verifica in oltre il 95% dei casi.
Mai più senza sale iodato
Per la “macchina” tiroide occorre la “benzina” iodio. Un corretto apporto di iodio (almeno 150 mcg al giorno, da aumentare a 250 mcg in gravidanza) è necessario. Il nostro Paese è stato sempre storicamente un paese affetto da carenza iodica, condizione che, oltre a far funzionare male la tiroide, favorisce la formazione del gozzo e dei noduli. Per correggere questa carenza è necessario usare il sale iodato, introdotto per legge nel 2005, ma a tutt’oggi utilizzato solo da poco più del 60% degli Italiani. Si ribatte che troppo sale fa male. E’ vero, il sale va usato in maniera moderata, ma quel poco sale deve essere sale iodato, in tutte le età della nostra vita.
Il mare non è off-limits
Si dice che chi ha problemi di tiroide non debba andare al mare. Questa è una leggenda metropolitana. Il mare e il sole (preso con moderazione) fanno bene a tutti. Quindi chi soffre di ipertiroidismo o ipotiroidismo deve, naturalmente, curare la disfunzione tiroidea, ma può andare tranquillamente al mare.
Ormoni, attenti alle fake news
Un altro argomento da social media è il rapporto tra tiroide e peso. Si legge che quando la tiroide funziona poco (ipotiroidismo) si ingrassa e quando la tiroide funziona troppo (ipertiroidismo) si dimagrisce. L’ipotiroidismo contribuisce solo marginalmente all’eccesso di peso, che riconosce in genere cause diverse. La quota parte ascrivibile all’ipotiroidismo può essere facilmente corretta dalla terapia con ormoni tiroidei, ma poi bisognerà agire radicalmente sullo stile di vita (dieta ed esercizio fisico). L’ipertiroidismo fa effettivamente perdere peso, ma è un dimagrimento patologico, che si accompagna a severe manifestazioni cliniche (palpitazioni, ansia, insonnia, sudorazione eccessiva, intolleranza al caldo, alterazioni dell’intestino e delle mestruazioni, riduzione della massa ossea). Per questi motivi è assolutamente controindicato usare gli ormoni tiroidei per far dimagrire i o le pazienti. Questo è un uso che non esito a definire criminale della terapia con ormone tiroideo (tiroxina), che deve essere limitata ai pazienti che soffrono di ipotiroidismo, qualsiasi sia la causa.