La moderna pietas

Medicina: rivoluzione in corso

di admin

L’indiscutibile beneficio che l’umanità potrà trarre dal progresso tecnologico dipende dalla misura in cui le nuove possibilità sono impiegate in modo etico: un futuro in cui l’innovazione sia al servizio del genio e della creatività umana

di Giulio Carcano

Didascalia: Giulio Carcano, Professore ordinario di Chirurgia generale dell’Università degli Studi dell’Insubria, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia Generale e dei Centri di ricerche in Chirurgia d’urgenza e in Trapianti d’organo

L’ultimo mezzo secolo, e quindi i quaranta anni della rivista che ci ospita, sono stati testimoni della rivoluzione della medicina.

Le “Basi fisiopatologiche delle malattie” era il classico titolo dei manuali di patologia utilizzati nei corsi di laurea di Medicina e Chirurgia. La scienza medica sino alla prima metà del Novecento si è sempre fondata su conoscenze certamente vere, con una corrispondenza tra il dato e la realtà oggettiva organizzata sulla conoscenza e sull’esperienza, senza la necessità quindi di riconferma delle stesse ad ogni nuova proposta di diagnosi o di terapia.

La rivoluzione tecnologica

L’evoluzione tecnologica ha determinato il rivoluzionario cambiamento: si è passati dalla diagnosi della malattia sulla base della clinica e della semeiotica tradizionale all’osservazione della malattia sempre più approfondita e precisa, con strumenti sempre più potenti.

Consideriamo per l’ambito diagnostico la radiologia anche interventistica, l’ecografia, la tomografia computerizzata, la risonanza magnetica e – più modernamente – le tecniche che associano il dato morfologico agli aspetti funzionali. Queste metodiche mettono a disposizione una quantità sempre maggiore di informazioni fondamentali per “curare” la malattia e tali da permettere non soltanto il confronto “in tempo reale” con la conoscenza pregressa, ma anche la loro integrazione in algoritmi di decision making strutturati e codificati sulla base di indicazioni precisamente definite, protocolli, linee guida, ovvero evidenze mediche.

Evidenza scientifica alla base

Base, pertanto, dell’atto medico è diventata l’evidenza scientifica: sempre una verità, ma per la quale alla visione della conoscenza si sovrappone sempre il rigoroso rispetto di un percorso scientifico che inizia con un disegno dello studio adeguato, una rigorosa conduzione dello stesso e una revisione dei risultati e delle conclusioni tra pari.

Questo metodo è divenuto una chiara necessità (la necessità di un’evidenza) in un sistema sempre più complesso, e rappresenta la garanzia di onnicomprensività, rigore, onestà intellettuale. Ricordiamo qualche esempio della rivoluzione: la chirurgia ha consolidato la tecnica mininvasiva, il trapianto come opzione terapeutica routinaria alle insufficienze d’organo, ha scoperto la robotica.

Radicalmente differente si presenta il contesto organizzativo del Sistema sanitario a livello ospedaliero e territoriale, a maggior ragione dopo la recente pandemia. Ancora, l’immunoterapia e l’oncologia di precisione stanno modificando in modo sostanziale le prospettive di cura per i pazienti.

40 anni di ricerche

La prima connessione diretta tra identificazione di una alterazione genetica, del possibile target e la sintesi di una molecola è avvenuta in oncoematologia, con la Leucemia Mieloide Cronica. La traslocazione che la determina, identificata a Philadelphia (da cui il nome del cromosoma 22 modificato) è stata descritta oltre 60 anni fa: sono però serviti questi 40 anni per sintetizzare una molecola in grado di inserirsi nella tasca recettoriale per inibire la proliferazione cellulare.

La mappa del genoma

Oggi, l’innovazione tecnologica ha aperto la strada all’analisi estesa del genoma nei singoli pazienti, analisi che però è spesso in anticipo rispetto alla traduzione nella pratica clinica della gran mole di dati ottenibili.

La nuova medicina per la quale, come abbiamo descritto, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale è quindi una garanzia: l’oggettività che da sempre governa ogni atto medico è così esaltata e portata a consapevolezza, tutela appunto sia per il paziente sia per il curante.

Pratica&Ricerca

Questa rivoluzione si ripercuote sulla trasmissione della scienza medica: la conoscenza delle “basi patologiche delle malattie” rimane fondamentale. Tuttavia, ai futuri medici vogliamo fornire le basi e l’entusiasmo per lavorare in un sistema in cui pratica e ricerca clinica siano costantemente intrecciate. E forse proprio questa è la moderna pietas del prendersi cura dell’altro.

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