Da figlia a madre

Felicità e sconvolgimento

di admin

Una relazione unica

La pelle è il primo canale di comunicazione

Massimo Agosti, neonatologo e pediatra, professore dell’Università dell’Insubria, parla della maternità e offre alcuni preziosi consigli alle neo mamme

“Essere toccato e accarezzato è un cibo necessario come il latte”

di Massimo Agosti

Massimo Agosti, neonatologo e pediatra, professore dell’Università dell’Insubria, parla della maternità e offre alcuni preziosi consigli alle neo mamme

L’arrivo di un figlio è un momento di felicità, ma al contempo sconvolgente: una nuova vita è arrivata e ciò che più conta è affrontare l’evento nel modo giusto. Ogni neonato e ogni mamma sono unici, ognuno differente da ogni altro…ma tutti hanno in comune una spiccatissima sensorialità!Il legame dopo la nascita è in realtà il prolungamento del legame che ha avuto inizio molto tempo prima, nell’utero. Non può esistere un neonato “da solo”, ma solo all’interno della relazione con la sua mamma: è la diade madre-neonato. La madre procede per tentativi ed errori, facendosi guidare dalla sensibilità e dall’osservazione, utilizzando come comunicazione privilegiata la comunicazione dei sensi, in particolare il tatto e l’olfatto. I bisogni del neonato sono in realtà molto semplici: il contatto fisico con la mamma (promozione dell’attaccamento e bonding, legame) e il nutrimento (promozione dell’allattamento al seno). E’ per questi motivi che gli operatori sanitari della nascita devono, nell’eseguire tutte le procedure, avere cura dei bisogni globali del neonato rispettando la sua relazione con la madre, promuovendo e sostenendo la relazione materno-filiale. Il neonato deve potersi fidare dell’adulto di riferimento, per antonomasia la mamma di cui – peraltro – percepisce, anche da un punto di vista olfattivo, tattile e vocale, ogni variazione di umore. Essere toccato e accarezzato è un nutrimento per il bambino, un “cibo” necessario come il latte, ma è anche fonte di piacere fisico e psichico anche per la madre. Il tatto è il primo senso che si sviluppa nella vita fetale: a partire già dall’ottava settimana di gestazione sono presenti i recettori tattili nella regione intorno alla bocca e a undici settimane si trovano su tutto il viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Nel grembo materno il bambino viene continuamente cullato e accarezzato dalle fluttuazioni del liquido amniotico; dopo la nascita questo continuo “massaggio” del corpo continua con il contatto fisico con la propria mamma: la pelle è il primo canale di comunicazione del neonato. 

Con ragione e sentimento 

Nei primi giorni a casa il latte materno diventa l’evento centrale per la mamma: il neonato va attaccato al seno spesso, anche ogni 2-3 ore per proseguire nella promozione dell’avvio dell’allattamento, ma la mamma è spesso in ansia perché è “attanagliata” da mille dubbi e domande (il mio latte va bene? sta crescendo bene? perché ha rigurgitato?). E poi c’è la “bilancia-mania”, a cui contribuisce tanto anche il papà, che può diventare una vera e propria ossessione talvolta frustrante e controproducente, quando invece è importante verificare che il neonato bagni il pannolino con regolarità (segno che il latte c’è a sufficienza!) e che inizi a crescere nelle settimane dopo il calo fisiologico iniziale. L’importante è che la mamma sia profondamente convinta di allattare, ma anche che le donne che non riescono ad allattare non si sentano frustrate se non ce la fanno.

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