Anna Gervasoni, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’ateneo castellanzese, per il quale è delegata all’internazionalismo, racconta l’inaugurazione del London chapter degli Alumni e, in tempi di guerra, dopo la Brexit, ricorda: “Il pensiero strategico non è di breve respiro”
di Anna Gervasoni
In tempo di guerra si deve fare una pausa pensando che, nonostante tutto, si deve guardare avanti . È sempre accaduto così. Anche dopo le tragedie più grandi che si sono abbattute, come la pandemia, che forse ci stiamo mettendo alle spalle e che comunque è uscita dalla nostra attenzione quotidiana, si riparte. Un arcobaleno dopo la pioggia. Questo per me è bellezza. Un arcobaleno tra i tetti e le gru di una città che è ripartita alla grande e che non si ferma. E’ accaduto l’11 marzo a Londra. All’Italian Chamber of commerce and industry for the UK dove è stata inaugurata Liuc UK.
Un ponte tra Londra e Castellanza
L’Università Cattaneo- LIUC potrà contare su una propria base in questa bellissima sede tra i tetti di Oxford street e Regent. Nell’ambito del progetto di internazionalizzazione dell’ateneo nato 3 decenni fa a Castellanza, infatti, il taglio del nastro è stato fatto in occasione dell’avvio del London chapter degli Alumni. Dopo il saluto del presidente Riccardo Comerio, il rettore Federico Visconti e chi scrive, in qualità di delegata all’Internazionalizzazione, insieme al presidente di LIUC Alumni, Alberto Strani, hanno radunato in presenza 40 alumni e a distanza una ventina degli oltre 100 laureati LIUC che vivono e lavorano a Londra. Un primo confronto per collegare in modo stabile questo network di professionisti attivi nella capitale britannica, moltissimi nel settore finanziario.
Il ponte con gli Alumni sparsi per il mondo vuole essere un’opportunità per scambiare idee, testimonianze, per attivare stage internazionali rivolti ai nostri giovani studenti. Nel contempo si rafforzano i contatti della LIUC con altri atenei del Regno Unito, in modo da promuovere filoni di ricerca comuni e scambi di studenti nonostante i vincoli posti dalla Brexit. “Con un mondo che cambia in continuazione, l’università può solo insegnare ad imparare, occorre coltivare un sano spirito del fare, dell’innovare e del cambiare”, ha ricordato il rettore.
Del resto, bisogna pensare internazionale ed essere innovativi. L’internazionalizzazione è oggi un tema trasversale a tutte le attività.
Il futuro (h)a 30 anni
Anche così la LIUC festeggia i suoi primi 30 anni, guardando al futuro. Del resto, come insegniamo ai nostri ragazzi, il pensiero strategico non è di breve respiro. Ciò ci impone di guardare avanti. Perché i risultati dei grandi progetti si vedono nel lungo periodo. Ritrovare dopo tanti anni allievi che si sono laureati più di venti anni orsono, fa pensare all’importanza di quel lavoro di semina di competenze e valori che ogni insegnante fa e che rende unico e insostituibile questo mestiere. Dopo una giornata di pioggia intensa, abbiamo salutato questa iniziativa anche grazie ad uno splendido arcobaleno. Non tutto accade per caso
In foto: L’arcobaleno apparso tra i tetti di Oxford street e Regent.