Il ruolo dei capitali pubblici e privati per il progresso di un’Europa sostenibile. Da Castellanza a Genova, convegno in trasferta per la nostra opinionista Anna Gervasoni, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese alla Liuc e presidente del Comitato scientifico di ExSUF
A cura della redazione
“Per vincere la sfida della transizione digitale ed ecologica dobbiamo ripensare al sistema delle infrastrutture. Come? Attraverso l’utilizzo di capitali pubblici e privati, questi ultimi indispensabili non solo per fare massa critica ma perché, grazie ad operatori privati, aziende e fondi di investimento infrastrutturali, si ottiene una corretta progettualità e un rigoroso rispetto delle tempistiche, di cui necessita anche il settore pubblico” : ne è certa Anna Gervasoni, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese alla Liuc e presidente del Comitato sciebtifico di ExSUF, il Centro di Eccellenza sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e le smart cities nato dall’accordo tra Unece (United Nations Economic Commission for Europe) e l’università Cattaneo di Castellanza.
Le innovazioni in atto… e oltre
Il mese scorso il tema delle città del futuro è stato portato da ExSUF al tavolo del Comune di Genova, centro di importanti corridoi di mobilità europei e città simbolo della sostenibilità e della collaborazione virtuosa tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro dopo la realizzazione in tempi da record del nuovo ponte San Giorgio. A Palazzo Doria Tursi si è parlato delle innovazioni in atto, delle nuove infrastrutture aeroportuali e portuali, del modo in cui modificheranno l’economia reale della città e del Paese. Ma anche delle nuove infrastrutture digitali, per migliorare l’attività e il rapporto con e tra le pubbliche amministrazioni: come gestire gli iter di realizzazione delle opere pubbliche, le principali criticità e perché serva un soggetto privato per lavorare meglio insieme.
Come costruire l’Europa per le nuove generazioni
A monte, la riflessione sul ruolo dei fondi infrastrutturali e un focus sul rapporto tra finanza pubblica e finanza privata. “Sotto il profilo dei capitali privati, il mercato è italiano, ma anche europeo e a questo bisogna fare riferimento, abbiamo alcuni operatori di valore basati nel nostro Paese, ma siamo anche stati in grado di attrarre attori internazionali di primissimo ruolo”, ricorda Gervasoni, concludendo: “Il confronto di modelli ed esperienze nei principali Paesi europei, nonché il fatto che molti attori finanziari siano sovranazionali, ci aiuta a essere parte di uno spazio comune e a costruire l’Europa per le nuove generazioni”.
In foto: La professoressa Anna Gervasoni in trasferta a Genova