di Chiara Milani
Andrea Gibelli, presidente di Fnm, ci parla delle prospettive per chi viaggia in treno dal Varesotto a Milano e per l’ambiente di tutta la zona interessata
“La questione principale è che abbiamo vissuto un anno legato alla pandemia che è stato complicato per tutti. Se guardiamo a prima del Covid19, sicuramente quello tra Milano e Malpensa era un asse particolarmente sollecitato per quanto riguarda le frequenze. Devo aggiungere che, compatibilmente con l’infrastruttura ferroviaria e gli investimenti previsti, l’idea del gruppo è quella di mettere a regime un maggior numero di treni, che sono stati ordinati e che nei prossimi mesi e nei prossimi anni consentiranno di cambiare completamente la flotta affidata a Trenord, con investimenti finanziati interamente da Regione Lombardia”: la presentazione nella trasmissione Prospettive (prodotta da VareseMese e in onda su Rete55) del libro a fumetti Il bosco delle sette querce – una storia edita da Nomos Bambini che racconta il viaggio avventuroso di tre amici tra corse in bici e in treno e che è stata appena pubblicata con il contributo di Fnm – è l’occasione per il presidente Andrea Gibelli per fare il punto sull’impegno per i pendolari e per l’ambiente da parte della società per azioni che opera nel settore della mobilità integrata: “L’idea di rigenerazione urbana che parte dalla stazione di Cadorna e arriva fino al Terminal 2 di Malpensa è una sfida che riguarda ben 72 chilometri dell’area interessata alle nostre linee”.
“Macché greenwashing!”
Non sono però mancate le polemiche. C’è anche, infatti, chi accusa Fnm di greenwashing. Quindi, sostanzialmente, di ecologismo soltanto di facciata. “Parleranno i fatti per noi”, replica però il nostro interlocutore: “I pilastri di una società quotata come la nostra riguardano l’acquisto di nuovi treni, che sono green, sono i più avanzati in termini di tecnologie. Abbiamo sulla nostra linea messo a disposizione spazi per le biciclette, quindi le velostazioni che abbiamo costruito in questi anni, per integrare meglio la mobilità dolce con quella su ferro. Il progetto di rigenerazione urbana è un ulteriore capitolo per ridisegnare le stazioni”. Quindi Gibelli cita due esempi: “Abbiamo partecipato al Reinventing City su Milano e ci sarà il progetto a breve, presentato come vincitore dell’iniziativa, su Bovisa e poi il grande nodo di Saronno, che verrà completamente rigenerato con quasi 40 mila metri quadrati messi a disposizione della cittadinanza. Quindi, progetti assolutamente concreti che vanno al di là di ogni polemica, che rimando al mittente”.