In un momento in cui molti si aggrappano alla fede, Monsignor Claudio Livetti invita a continuare a pregare, con lo sguardo che spazia dal Duomo di Milano alla Madonna del Sacro Monte di Varese e a quella dell’Aiuto a Busto Arsizio che, secondo la tradizione, fermò la peste: “Abbiamo la Corona antivirus”
di monsignor Claudio Livetti
Come i varesini pregano la Madonna del Sacro Monte e i bustocchi la Madonna Dell’Aiuto col Rosario (che è la “Corona antivirus“) così l’Arcivescovo Mario Delpini dal tetto del Duomo di Milano ha pregato la Madonnina per i milanesi e tutti gli ambrosiani, partendo dalla nota canzone:
“O mia bela Madunina
che te brilet de luntan,
tuta dora e piscinina
ti te dominet Milan”
Che cosa ha visto la Madonnina
Nel secolo scorso ha visto la grande guerra del ’15-’18 , combattuta in trincea, con 600 mila caduti; ha visto la prima grande epidemia: “la spagnola” del ’18 che ha decimato la popolazione; ha visto la guerra mondiale del ’40 –’45, con i bombardamenti massicci che hanno ridotto Milano in un cumulo di macerie; ha pianto di fronte alla distruzione della Scuola Elementare del Rione Gorla, con più di 200 bambini uccisi dalle bombe; ha guardato con occhi pietosi la macabra scena di Piazzale Loreto dopo il 25 Aprile; ha visto la ricostruzione post-bellica; ha visto l’“asiatica”, epidemia del 1957; ha visto con preoccupazione la contestazione studentesca del ’68, che ha avuto strascichi anche nella comunità ecclesiale; ha gioito quando, dopo gli anni di piombo della guerriglia urbana, i brigatisti hanno consegnato le armi al Cardinal Martini.
Che cosa sta vedendo la Madonnina
Vede una città deserta, con le saracinesche abbassate, con i luoghi simboli della città chiusi: il Duomo (è aperta solo una porticina per consentire una preghiera furtiva), la Scala, San Siro …; vede i bambini chiusi in casa per questa sgradita vacanza forzata; vede i fedeli privati della Santa Messa domenicale; vede anziani soli e lavoratori costretti all’inerzia; vede però anche un esempio di eroica generosità nel personale degli Ospedali e di docile disciplina nei milanesi, per vincere tutti insieme la battaglia contro il terribile virus, messo forse anche troppo in evidenza dall’”epidemia mediatica”.
Che cosa vedrà dopo la pandemia del coronavirus
È una pagina tutta da scrivere, ma da sognare con ottimismo e speranza. La vecchia saggia nonna diceva alla nipote: “Sempre bene non può andare, sempre male non può durare”. Nel diario di Etty Hillesum (una scrittrice olandese-ebrea vittima dell’Olocausto) il 22 aprile 1942 troviamo scritto: “Nella vita di ogni individuo, il mondo dev’essere crollato di certo almeno una volta, eppure esiste ancora”.
Io spero fermamente. Io vado avanti a pregare con la “Corona antivirus” e sono certo che la Madonnina vedrà un popolo operoso e con la voglia di vivere. Lo esprime il seguito della canzone citata dall’Arcivescovo
“Sota a ti se viv la vita,
se sta mai coi man in man”