Il decreto del 10 gennaio 2021 ammette le fedeli al lettorato e all’accolitato. Si tratta di un cambiamento ufficiale: monsignor Claudio Livetti spiega nel dettaglio che cosa cambia e quali sono le nuove opportunità
di monsignor Claudio Livetti
Uno sguardo lungimirante
Papa Francesco da tempo ha inserito nella Curia e nell’Amministrazione vaticana diverse donne. Col decreto del 10 gennaio 2021 le abilita anche a ruoli stabili e ufficiali nella vita liturgica, essendo ammesse al lettorato e all’accolitato. È passata tanta acqua sotto i ponti da quando le nostre nonne, solitamente casalinghe, in chiesa potevano fare la pulizia nella navata, spolverare le panche e sistemare i fiori sull’altare. La liturgia era rigorosamente riservata al sacerdote: leggeva tutto lui, in lingua latina, voltando le spalle ai fedeli, i quali “ascoltavano” la Messa. Il prete aveva ricevuto quel potere attraverso i due ordini minori del lettorato e dell’accolitato e i due ordini maggiori del diaconato e del presbiterato.
Una svolta storica
Il Concilio Vaticano II (1962-1965) ha dichiarato che gli atti liturgici non sono un’esclusiva del presbitero (noi diciamo prete), ma espressione della comunità. Conseguentemente ha tradotto i testi latini nella lingua parlata, ha rivolto gli altari dal muro ai fedeli e ha coinvolto uomini e donne di buona volontà a leggere, cantare, guidare l’assemblea con didascalie. Nel 1972 San Paolo VI aveva voluto che gli ordini minori del lettorato e dell’accolitato non fossero soltanto una tappa per chi diventa prete, ma anche per i laici maschi. Lo stabiliva anche il Codice di Diritto Canonico. Papa Francesco ha cambiato il Codice e ha aperto anche alle donne la strada del lettorato e dell’accolitato. Essi sono ministeri stabili e ufficialmente riconosciuti, conferiti dal Vescovo a persone preparate in un cammino di formazione e introdotte nel ministero con un solenne rito di benedizione.
L’operatore della Parola di Dio
Non esiste vita cristiana disancorata dalla Parola di Dio, che tutti i cristiani possono leggere e meditare. Ma leggerla durante la Messa sarà compito del lettore. Si richiede un carisma particolare: non si tratta di declamare una poesia o leggere una cronaca, bensì di proclamare un messaggio divino. Questo richiede dignità, compostezza, lentezza, capacità di coinvolgere gli uditori.
Il lettore (o lettrice) ha il compito di curare la preparazione dei fedeli alla comprensione della Parola di Dio e di educare alla fede fanciulli e adulti. È dunque un ministero di annunciatore, di catechista, di educatore alla vita liturgica.
Il collaboratore prossimo dell’Eucaristia
L’accolitato abilita ad aiutare il presbitero nella liturgia eucaristica, a curare con impegno il servizio dell’altare educando chiunque nella comunità presti il suo servizio. L’accolito (o accolita) aiuta il presbitero nel distribuire la Santa Comunione, come ministro straordinario, quando ci sono tanti fedeli. In mancanza del prete può esporre il Santissimo Sacramento ai fedeli che vogliono fare adorazione. Soprattutto é tenuto a farsi prossimo agli anziani, agli ammalati e ai deboli, portando la Santa Comunione a chi non può recarsi in chiesa. L’accolito diventa così strumento dell’amore di Cristo e della comunità cristiana.
Si é aperta una porta nuova. Un augurio a chi vuole varcare la soglia.