E lì da anni, ma oggi sembra ancora di più d’attualità. Stiamo parlando dell’opera scultorea, realizzata in bronzo dall’artista bustocco Carlo Farioli (1931-2013), collocata all’entrata del comando dei vigili del fuoco di Busto Arsizio-Gallarate , diventata simbolo e riferimento di coloro che percorrono la strada del Sempione. Il bassorilievo, di forma circolare, (un metro di diametro) rappresenta un pompiere che porta in salvo un bambino: una scena di intervento in una situazione di emergenza.
L’artista ha voluto mettere in risalto il lavoro straordinario dei firemen – come abbiamo imparato a dire dopo l’11 settembre 2001 – rendendo omaggio a coloro che con coraggio estremo hanno salvato e salvano centinaia di vite. Soccorono migliaia di persone da incendi, alluvioni e terremoti, crolli di edifici per bombardamenti.
Bimbi in salvo
Un’immagine per l’appunto più che mai attuale in questo momento in cui, quotidianamente, i reportage di guerra in Ucraina documentano il dramma, soprattutto quello dei bambini, spesso strappati alla morte e salvati dai militari.
La figura del vigile del fuoco, al quale si “affida” il bimbo, emerge a sottolineare la missione umanitaria che caratterizza lo spirito di un Corpo che non conosce limiti di impegno. Persone capaci di scelte coraggiose, pronte a sacrificare anche la propria vita per salvare quella di altri.
L’opera di Farioli, realizzata nel 2005 e inaugurata nel mese di maggio dello stesso anno in occasione del 50° anniversario dell’Associazione dei Vigili del Fuoco, è posta su un basamento in cemento (alto 2,5 metri) che nella forma intende raffigurare una grande “V”… come inno alla vita.