“Le sfide di domani si vincono oggi”: prima tappa del road show sull’innovazione del Gruppo 24 ORE. Il futuro, per il nostro territorio, è davvero dietro l’angolo..
di Chiara Milani
Una nuova startup al giorno leva – si spera – la crisi di torno. Tante, peraltro, se ne stanno creando nel 2019 a Milano. Se ne è parlato alla prima delle sei tappe di Innovation Days – Le eccellenze del territorio, viaggio organizzato dal Gruppo 24 ORE per incontrare i protagonisti delle imprese e le migliori attività locali, raccontare i percorsi di cambiamento delle realtà italiane che “funzionano” e capire come gli innovatori di oggi si preparino al futuro.
Milano capitale dell’innovazione
Un ecosistema fatto di clienti, capitali, infrastrutture, network, ricerca, lavoratori e università che educano talenti: sarebbe questo il segreto del successo di quella che, di questo tempi, possiamo definire la “Milano pigliatutto”. Davvero una stagione d’oro per il capoluogo lombardo, terra di contaminazione di saperi, dove si intrecciano eccellenze in ambito di scuola, salute e qualità della vita. Senza contare i laghi, ma anche il mare e i monti, a un tiro di schioppo. Da tutto ciò risulta un territorio dove, giusto per citare un dato, già oggi si concentra praticamente la metà degli investimenti immobiliari italiani (il 48%, per la precisione) e dove, nei prossimi anni, ne sono previsti altri per 12-13 miliardi di euro. Senza dimenticare che sta prendendo sempre più piede un’economia digitale, descritta come un fenomeno da governare. Tutto ciò, almeno, secondo quanto emerso dal convegno. Nell’ambito del quale politici, imprenditori e giornalisti hanno chiaramente indicato che l’innovazione deve passare da essere la cifra di Milano a quella del Paese.
Il contrasto alla crescita zero
Peraltro, l’incontro è stata l’occasione per snocciolare anche altri dati che contrastano con la crescita zero. Dal consumo di macchinari, che attualmente sarebbe a quota 27 miliardi – il massimo storico, il doppio rispetto al periodo pre crisi – alle App 4.0, che crescono del 35%. Senza contare che, con 9mila nuovi robot, l’Italia ha un ritmo di crescita dell’11%, superiore alla Cina. Contro quella che è stata bollata come “la tendenza di molti all’autoflagellazione del Paese”, il Sole ha dunque deciso di concentrarsi sulle positività.
Le sfide del Paese
Senza negare, comunque, le tante occasioni perse. Con un messaggio chiaro: i conti potranno quadrare soltanto se questo Paese imboccherà la strada dello sviluppo, senza austerity e con la consapevolezza che i conti pubblici vanno riportati sotto controllo. Un messaggio politico, come quello del Governatore Attilio Fontana, che ha invocato una svolta in termini di semplificazione, sburocratizzazione e autonomie locali.
Novelli Leonardo
Nell’attesa, Milano – e non solo, in Lombardia – non resta a guardare. Cullando il sogno di crescere un novello Leonardo tra i primi 50 studenti universitari che frequenteranno il nuovo corso di laurea che unisce Medicina e Ingegneria, nell’ottica di una partnership tra politiche universitari ed esigenza dell’impresa. Anche se la robotica è stata scandagliata pure dal punto di vista del cambiamento climatico nella città in cui, con il Bosco verticale, si è iniziato a progettare case per alberi. Del resto, il volto urbano è destinato a modificarsi assai. Basti pensare che oggi a Milano gli spazi di coworking sono il 2%, mentre nei prossimi 10 anni i luoghi di lavoro condivisi dovrebbero salire ben al 30%.
Il cuore manifatturiero lombardo
E se i servizi si rivelano più appannaggio dei milanesi, c’è ancora un cuore manifatturiero che è più lombardo. A rappresentarlo, un bustocco: quel Marino Vago già presidente di Univa e oggi al vertice del Sistema Moda Italia: un settore da 400mila addetti e un fatturato da 55 miliardi di euro, che pur essendo tradizionale sta investendo sulla tecnologia, nella convinzione che – in un mondo in cui i consumi sembrano tornare a valorizzare il bello e il ben fatto – possa esserci sostenibilità soltanto se c’è tracciabilità.
Il passo falso
In questa interessante full-immersion nel mondo dell’innovazione, dalla provincia lombarda la cronista si permette un piccolo appunto: peccato che, per raccontare tanto sviluppo, ci si sia affidati a un vecchio format di keynote speech e panel discussion, con cui oggi risulta difficile mantenere desta l’attenzione per ore. Se l’economia cambia, chi ne parla forse dovrebbe anche cambiare il modo di raccontarla. Onde evitare che chi meno sa, ma meglio sa dirlo, abbia la meglio nel panorama informativo. Nell’era della comunicazione, sarebbe un errore imperdonabile per la grande Milano. E non solo.
In foto: Il bustocco Marino Vago, presidente del Sistema Moda Italia, al centro della tavola rotonda
sull’eccellenza delle filiere e dei settori