Monsignor Claudio Livetti, già prevosto a Busto Arsizio, ci racconta storie e storielle sul rapporto tra i parenti più anziani e quelli più giovani. Ogni breve racconto ha la sua morale, da non dimenticare
di Monsignor Claudio Livetti
Prima i genitori
Quando ero giovane prete a Cinisello Balsamo, mentre stavo pregando tranquillo in chiesa, mi si presentò una nonna preoccupata. Teneva in braccio una bambina e mi domandava di battezzarla segretamente, perché suo figlio, padre della piccola, rifiutava di farla battezzare poiché condizionato dalla moglie. Pur condividendo il suo rammarico mi opposi, perché il Battesimo si può amministrare a due condizioni: che i genitori lo chiedano e che offrano garanzie di un’educazione cristiana.
L’autorità dei genitori non va prevaricata
Qualche piccolo vizio è una virtù
Qualche anno fa domandai ad un mio chierichetto: “Come passi questa settimana dalla nonna, mentre i tuoi genitori sono in pellegrinaggio con Don Conca?” “Io sto molto bene dalla mia nonna sceriffa, perché mi accontenta in tutto, però purtroppo mi costringe a lavar le mani dieci volte al giorno!”. Conoscendo bene quella nonna molto precisa, elegante e generosa, suggerii al ragazzino di imparare da lei queste belle qualità e di lavar le mani tutte le volte che glielo chiedeva.
I nonni non devono essere più severi dei genitori. Devono poter concedere qualche piccola trasgressione …
Lontano dagli occhi, ma sempre vicino al cuore
Durante le Confessioni pasquali incontrai un nonno in lacrime. Quando vedo un vecchio che piange, si inumidiscono gli occhi anche a me. “Sono due anni che mia nuora non viene più da noi, ma soprattutto non ci lascia più vedere la nipotina di dodici anni. Non l’ha fatta battezzare, si preoccupa solo di farle fare sport e musica e le vieta assolutamente di venire da noi”. È una situazione anomala e spiacevole. È una specie di crudeltà e di terrorismo. Ho suggerito al nonno di smentire il proverbio: “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”: meno vede la nipotina, più la ami e preghi perché possa avvenire l’incontro desiderato.
Vietato esagerare
Voglio raccontarvi la storiella di Pierino e della nonna bigotta e prolissa. Portando in chiesa il nipote, gli spiegò i Santi, gli mostrò gli oggetti sacri e vide che guardava con interesse la lampada rossa del Santissimo. Gli disse di stare a guardarla, mentre lei faceva le sue devozioni. Siccome erano lunghe e non finiva mai, il Pierino si stancò e chiese: “Quando viene fuori il verde, così possiamo andar via?” Coi bambini non si deve esagerare.
Attenzione ad avere l’ultima parola
C’è anche la storiella del nonno che aveva sempre l’ultima parola. Era prodigo di rimproveri al povero Pierino, perché era disordinato, schizzinoso a tavola e perché trattava male il cane. Una volta, di fronte ad una disobbedienza, alzò la voce in tono minaccioso. Il Pierino cercò di scusarsi: “È vero che ho disubbidito, però anche Gesù a dodici anni …”.
Non riuscì a finire la frase perché il nonno a bruciapelo rispose: “Però hai visto com’è finito malamente!”.
Non sempre l’ultima parola è quella giusta.