La Festa dell’Assunta ai tempi di Whatsapp: Monsignor Claudio Livetti, già prevosto di Busto Arsizio, fresco di festeggiamenti per i 65 anni di sacerdozio, ci parla degli auguri di persona di un tempo e di quelli virtuali di adesso, raccontandoci un pezzetto di storia d’Italia, locale e anche personale
di Claudio Livetti
Il primo Ferragosto
La storia romana dice che nell’anno 30 a.C. arriva a Roma la notizia che Antonio e Cleopatra sono morti e quindi si apre una nuova era di pace. Il poeta cortigiano Orazio canta: “Ora si può brindare, ora si può ballare”. È piena estate, il caldo impazza, ma Ottaviano, rimasto dominatore incontrastato, vuole che la gente faccia festa. Cambia il suo nome in Augusto e cambia anche il nome del mese: non sarà più “Sestile”, ma “Agosto”, dal nome dell’imperatore. Nell’anno successivo Augusto celebra il grande trionfo nei giorni 13, 14 e 15. Vuole che a Roma e in tutto l’impero si faccia festa, non lavorando per tre giorni. La grande festa si ripeterà ogni anno e sarà la Feria Augusti: il Ferragosto.
Ricordi del passato
Fino alla guerra del ‘45 e nel primo dopoguerra le ferie lavorative coincidevano con la metà di Agosto e duravano 10-15 giorni. Qualcuno addirittura faceva festa una settimana e si faceva pagare l’altra riprendendo il lavoro. Le famiglie semplici, come la mia, si trovavano insieme per una riunione patriarcale: un pranzo sotto la pergola o sotto ai gelsi, qualche volta in riva al Ticino, un pasto capace di aggregare tutti insieme: bambini, giovani, adulti, vecchi (non doveva mancare la piccola damigiana del vino!). I più agiati si concedevano qualche giorno in montagna Val Vigezzo o alla spiaggia di Loano. Era un mondo economicamente meno ricco del nostro attuale, ma più carico di affetti familiari. Oggi difficilmente ci si trova insieme. Tutt’al più si telefona, facendo sentire la voce, ma non ci si guarda negli occhi. Magari neanche il telefonino. Tragico e squallido il saluto col messaggino.
I tempi più recenti
Le trattative sindacali hanno fatto aumentare i giorni di astensione dal lavoro, il boom economico ha offerto maggiori possibilità di raggiungere mete più lontane, per ritemprarsi le forze, godere momenti di relax coi familiari o con gli amici, aumentare le proprie conoscenze e la propria cultura. Purtroppo la crisi economica scoppiata nel 2008 ha ridimensionato le vacanze e il turismo. Per i ricchi niente è cambiato, ma per il ceto medio il tempo di villeggiatura è stato ridimensionato; i poveri possono fare le “vacanze virtuali” sui social o si accontentano di vedere le spiagge… alla televisione.
La Festa dell’Assunta
Il cristianesimo ha cercato di “battezzare” feste preesistenti e ha trasformato il Ferragosto in festa dell’Assunzione di Maria al cielo. Il trionfo di Augusto era meritato, perché ordinando il censimento aveva fatto nascere Gesù a Betlemme, città di Davide e perché ha avuto un lungo impero senza nessuna guerra. Il trionfo di Maria, la Madre del Signore, è molto più meritato. I trionfi umani sono effimeri, durano poco, quello di Maria dura per l’eternità. Dopo una vita semplice, umile, in compagnia del Figlio di Dio, ma con l’atroce sofferenza del Venerdì Santo, meritava un trapasso felice ed esaltante, l’approdo nell’oceano d’amore che è la Santissima Trinità. Andare in cielo non vuol dire salire sopra le nuvole, ma entrare nella gioia senza fine. Una volta un chierichetto è uscito in una battuta originale: “La Mamma di Gesù è andata in ferie per sempre”.
In foto: Monsignor Claudio Livetti alle celebrazioni dei 65 anni di sacerdozio, festeggiati in occasione della festa patronale di Busto Arsizio