di Luca Borsa
Il game designer bustocco Luca Borsa ricorda come l’amore per il suo mestiere sia nato in lui fin dall’infanzia, grazie alla madre, e spiega le nuove frontiere dei giochi, soprattutto per giovani e adolescenti
“Le Escape room da tavolo sono nuove esperienze ludiche molto immersive e partecipative”
Spesso mi chiedono come sono diventato un autore di giochi o quando ho iniziato a farlo, la mia risposta è sempre la stessa: fin da bambino. Sì, il mio è stato un amore nato da lontano: da mia madre, che era una grande giocatrice e a cui piaceva regalarmi queste scatole che racchiudevano mondi magici. Già, perché ricevere una scatola era sempre una nuova sorpresa e un certo fascino: sei curioso di sapere come si gioca, le mosse che dovrai fare, le sfide che ti aspettano… e poi c’è tanta immedesimazione, ti trasformi in qualche modo nella pedina che muoverai, sia essa un capitano d’industria, un pirata o un cavaliere.
Il piacere di condividere
E’ un mondo che ho amato da subito, perché è un mondo che ti dà la possibilità di stare insieme, di condividere, di competere, ma anche di collaborare. Il tutto unito a una grande dose di divertimento, di piacere vero.
Trend in crescita
I giochi da tavolo contano nel mondo sempre più appassionati, che trovano il modo di riunirsi non soltanto in casa tra amici, ma anche nelle ludoteche, nei bar, ovunque ci possa essere un tavolo che li accoglie. Non ultimo, innumerevoli fiere che anche in Italia si stanno moltiplicando. Questo comporta che anche il numero di giochi e di tipologia sia aumentata e c’è sempre più offerta per la passione di ognuno.
Uno per tutti, tutti per uno!
Ecco che, ad esempio, un nuovo filone di giochi è entrato nel cuore di molti giocatori. Prendendo spunto dalle Escape room reali (per chi non le conoscesse, un luogo dove si viene rinchiusi con altri e si cerca di trovare in un determinato tempo il modo di uscirne, risolvendo enigmi e osservando attentamente la stanza), sono nate le escape da tavolo: vere e proprie esperienze ludiche molto immersive e partecipative, poiché difficilmente riuscirete a risolverle da soli.
Ed è proprio il fatto che serve tanta collaborazione a decretarne il grande successo, supportato dalla continua uscita di nuove scatole. Infatti, ognuno potrà mettere in campo le proprie competenze e sicuramente troverete chi è più bravo ad osservare e a cogliere i dettagli, chi nella logica, chi negli enigmi, chi nel pensare fuori dagli schemi, perché queste sono le competenze che servono per arrivare fino alla fine.
Come in un film
Ogni casa editrice ne ha una sua linea e, a volte, sono supportate da App, che gestiscono i tempi e la presenza di rumori e di musiche che rendono l’avventura più avvincente. Sì, perché queste scatole sono sempre ben tematizzate e raccontano vere e proprie storie: alcune sfruttano anche favole famose o brand di successo, anche ispirandosi a film molto noti.
Un’esperienza formativa
Come vi dicevo, sono un vero collante e anche adatte a tutte le fasce di età, ma sono amate soprattutto dai giovani o dagli adolescenti. A tal proposito, mi è capitato qualche anno fa di dover fare un corso a ragazzi delle scuole secondarie inferiori, che hanno scelto di cimentarsi proprio nella risoluzione di queste escape e devo dire che l’esperienza è stata formativa per tutti: i ragazzi hanno accettato la sfida con passione e voglia di fare cercando di dare il meglio e di collaborare io lo ho seguiti cercando non di dare loro soluzioni ma di farli ragionare nei momenti di difficoltà o di blocco (vi assicuro che spesso ci si ritrova in questa situazione) ed era sempre una soddisfazione – sia che avessimo vinto sia che avessimo fallito sentire la loro voglia di riprovarci con la domanda: la prossima volta, che avventura faremo?