Sentinella del disagio Chiara Vannoni all’Insubria

di Redazione VareseMese

di Luisa Cozzi

Grazie alla sua mediazione e prevenzione, i rapporti lavorativi all’interno dell’ateneo “funzionano” correttamente. Stiamo parlando del consigliere di fiducia: ruolo che all’Università dell’Insubria è declinato al femminile, visto che attualmente lo ricopre l’avvocato Chiara Vanoni, la quale lo ha assunto dallo scorso mese di giugno.

Una figura raccomandata dall’Unione europea

E’ una figura ancora poco nota, seppur già presente in vari enti pubblici. Prevista da regolamenti interni e da contratti collettivi di settore, su raccomandazione europea, a dispetto del nome, non offre consulenza. Si tratta infatti di un professionista esterno, autonomo e indipendente dall’ente stesso – con il quale comunque si raccorda – che vuole essere uno strumento di prevenzione e aiuto tempestivo di fronte a situazioni di molestie, disagio, discriminazioni di vario genere. In seno all’Unione Europea è infatti sempre più forte la spinta, trasmessa agli stati membri, di adottare meccanismi che possano garantire il benessere e la tutela della persona e della salute: tutto ciò inteso in senso ampio e comprensivo di qualsiasi forma, all’interno dei luoghi di lavoro.

Diffondere la cultura del benessere

Tutte le persone che “vivono” l’università, quindi il personale tecnico – amministrativo, gli studenti, i ricercatori, gli stessi docenti potranno ottenere supporto e aiuto. Affinché vengano adeguatamente informati, sarà importante programmare incontri di formazione sia sul ruolo sia sulle tematiche specifiche del benessere nei luoghi di lavoro, per diffondere sempre più una cultura che possa davvero essere di prevenzione e aiutare a intercettare le problematiche nella loro fase embrionale.

Non solo per gli enti pubblici

Qualunque realtà strutturata, dove giocoforza si possono innescare delle dinamiche “patologiche” – specialmente legate a particolari gruppi di persone (pensiamo alle problematiche di genere, di età, di disabilità) – può prevedere la figura del consigliere di fiducia. Non soltanto per affrontare le problematiche, ma appunto anche per prevenirle. 

Prevenire i rischi per la salute

Tra i rischi per la salute è compreso lo stress lavoro correlato ed è quindi importante che la prevenzione, la formazione e l’informazione siano fatte anche su tali tematiche. Una figura “interna”, ma dotata di autonomia e della professionalità necessaria, può coadiuvare sia la parte “educativa” sia la gestione dei casi e delle criticità nel momento in cui si manifestano, per evitare che le situazioni s’incancreniscano con conseguenze negative per le singole persone e per l’organizzazione stessa.

Per un diritto antidiscriminatorio

Ma di fronte al fatto che il mondo delle relazioni nell’ambiente lavorativo diventa sempre più complesso e variegato, si può sperare di andare verso una semplificazione? Vannoni ci ha risposto così: “Credo si possa cercare di percorrere la strada della maggiore formazione su tematiche che impattano in modo importante la vita delle persone. Il diritto antidiscriminatorio, per esempio, si arricchisce sempre più di ipotesi, di fattori di rischio, perché “cresce” di pari passo con l’evoluzione sociale. Quindi non penso tanto ad una semplificazione, quanto ad una maggiore capacità di leggere il problema”.

 

In foto: La consigliera di fiducia dell’Insubria, Chiara Vannoni 

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