Ci sono terre dove non si celebra la nascita di Gesù. Altre in cui, comunque, non c’è proprio alcunché da festeggiare. Paesi in cui il regalo più bello sarebbero conquiste che noi diamo per scontate: cibo, istruzione, libertà. Ascoltare i racconti che vengono da quegli angoli di mondo ci aiuta allora anche a riflettere sulla fortuna di poter vivere le festività a queste latitudini, seppure in epoca pandemica
a cura della redazione
C’è un Bimbo che da 2021 anni ogni 25 dicembre nasce nella mangiatoia, scaldato dal bue e l’asinello. Ci sono i nostri bambini, che festeggiano l’evento ancor oggi, sotto un Albero con più o meno doni. E poi c’è un bambino migrante di un anno che muore di freddo al confine della Polonia. Ci sono migliaia di maschietti e – persino peggio – femminucce afghani, che i padri vogliono vendere o persino regale, perché non sanno più come sfamarli. E poi ci sono i 3 figli del nostro giovane ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in un agguato in Congo lo scorso 22 febbraio, che un padre non l’hanno più e per i quali, dunque, Natale non sarà mai più lo stesso.
Afghanistan e Congo
Idealmente, ci sono tutti, questi bambini, nella chiesa dei Santi Innocenti di Olgiate Olona, un tempo destinata ai piccoli malati di tubercolosi e oggi cornice dell’incontro sulla lezione afghana promosso, con il supporto del Comune, da tre Lions Club della zona: Olgiate Olona, Castellanza Malpensa e Busto Arsizio Host. Una serata intensa, moderata dal nostro direttore, Chiara Milani, e incentrata sulle analisi e i racconti del giornalista Toni Capuozzo e del padre del ostro diplomatico nato a Saronno e morto in Africa, Salvatore Attanasio, invitato dall’ex inviato di guerra per chiedere verità per una tragedia ancora avvolta nel mistero. Ad ascoltare in silenzio le loro testimonianze, oltre 150 persone, tra soci del club service e altri cittadini.
La volontà di capire
Il risultato è stato un evento capace di insegnarci che i valori democratici occidentali non sono facili da esportare. Cercare di capirne le ragioni e mantenere desta l’attenzione è però un modo non soltanto per rivalutare ciò che abbiamo e diamo per scontato, ma anche far sì di non essere travolti a catena da quanto accade nel resto del mondo: una lezione di vita che travalica i confini afghani.