La dedica della mecenate Diana Bracco
Mentre molti palcoscenici chiudono i battenti, la vedova dell’imprenditore Roberto De Silva ha finanziato il nuovo Teatro civico di Rho intitolato al compianto marito: un’opera appena inaugurata dove un tempo sorgeva la fabbrica di cosmetici di famiglia nell’Alto Milanese
“Il bello in tutte le sue forme è un linguaggio universale”
di Chiara Milani
Se fosse uno spettacolo, avrebbe un lieto fine. In scena, una storia dove s’intrecciano talenti: da quello delle operaie della vecchia fabbrica di cosmetici Diana De Silva che così bene lavorarono, a quello della coppia di imprenditori-mecenati Diana Bracco e Roberto De Silva capaci di avere successo negli affari così come nel mondo dell’arte fino a quello degli attori, dei musicisti, degli artisti che a vario titolo calcheranno le scene del nuovo Teatro civico di Rho.
Un tempio dell’arte
Del resto, da sempre il palcoscenico è luogo di talenti alla ribalta. In questo caso, poi, si tratta anche di un’opera “romantica”, sorta dove un tempo sorgeva la fabbrica che il marito di Diana Bracco le dedicò e che ora porta il nome del compianto coniuge Roberto. A spiegarlo alla trasmissione tv Varese in Rosa, in onda tutte le domeniche sere alle 21 su Rete55 (canale 88), è stata la stessa imprenditrice: “Il nuovo teatro di Rho è per me me un luogo di ricordi. Mi fa molto felice che là, dove un tempo nascevano le fragranze di profumi e cosmetici venduti in tutto il mondo dell’azienda di mio marito, la Diana De Silva Cosmetics, sia nato uno spazio multifunzionale per spettacoli, concerti, congressi, cinema, mostre. In altre parole un vero tempio dell’arte”.
Cultura ed economia a braccetto
Di qui, l’omaggio alla memoria del marito con una generosa donazione che guarda al futuro: “Roberto de Silva, era un imprenditore illuminato, con una grande passione per la cultura; esperto di arte moderna, mecenate, gallerista di successo, amava il bello in tutte le sue forme. Un linguaggio universale, come anche quello della musica, capace di trascendere ogni barriera geografica e linguistica. Soprattutto in questi tempi difficili dovremmo ricordare che la cultura è un grande strumento per la promozione della tolleranza e della pace contro il riemergere di divisioni ed egoismi”, ha sottolineato Bracco, proseguendo: “Per l’Italia in particolare è anche un asset di crescita straordinario. Oggi l’area di Rho dove sorgevano i reparti che producevano cosmetici di altissima qualità grazie alla perizia e al talento di un personale soprattutto femminile, ha cambiato volto. Il progetto di rigenerazione urbana ha ridisegnato radicalmente il centro cittadino. Il nostro sogno si è compiuto e il Gruppo Bracco è orgoglioso di aver contribuito a questo progetto per la costruzione del teatro che porta il nome di mio marito Roberto”.
Protagonisti del futuro
Infine, ma non ultima, un’ulteriore dedica ai talenti in erba: “Ricordo che, in occasione della posa simbolica della prima pietra, fu collocata nello scavo una pergamena, che firmai assieme all’allora sindaco Pietro Romano e che finiva con queste parole visionarie: Dedichiamo questa iniziativa ai giovani, il nostro futuro, a cui auguriamo di aver sempre il coraggio di sognare e di diventare i veri protagonisti del nuovo teatro”.