“I mecenati ci sono ancora, soltanto che oggi tengono un profilo più basso”. Ad assicurarlo è Massimiliano Pavanello, segretario generale della Fondazione comunitaria del Varesotto (in foto), che ci spiega lo spirito della mostra Nel salotto del collezionista: “L’iniziativa non vuole essere fine a se stessa, ma è un segnale della volontà dell nostra realtà di dialogare con le comunità del territorio per ragionare assieme su come orientare al meglio le azioni future e creare un ponte tra le grandi famiglie del passato e la filantropia e il mecenatismo nel 2020”.
“Le donne sono le più attente”
Ma chi sono i filantropi di oggi? “Sono molto più curiosi e attenti alla causa che sostengono”, ci risponde il nostro interlocutore: “In particolare, la passione nelle donne è del tutto particolare: sono le più interessate a sedersi, verificare, approfondire”. Quanto alle cause sostenute, Pavanello conclude: “I donatori sono molto orientati verso il sociale, ma c’è pure una riscoperta del mecenatismo artistico e della cura dei beni artistici e paesaggistici, con una nuova linfa legata all’attenzione locale per il restauro e la conservazione di opere della propria comunità, che sono sentite come vicine, con un valore storico-affettivo”.