Management al femminile

di Andrea Mallamo

Silvia Pagani è la prima donna a essere nominata al vertice della “macchina” dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese. Nella video intervista che le abbiamo fatto, parla di come intende supportare il Consiglio di presidenza in questo delicato momento, ma non si sottrae neppure alle domande sulla leadership e l’imprenditorialità femminile, di cui potete leggere qui sotto le risposte

di Chiara Milani

Preferisce essere chiamata direttore, anziché direttrice, però chiarisce di non avere “preclusioni di sorta: va bene come preferisce il mio interlocutore”. Silvia Pagani è il nuovo Dg di Univa, l’Unione degli industriali della provincia di Varese, ed è anche la prima donna a ricoprire questo ruolo. Madre di due adolescenti, non ci pare che si senta sminuita se citiamo il fatto che sia anche mamma – anche se, per essere politically correct, in tema di gender equality, secondo le ultime tendenze bisognerebbe non specificarlo, come si fa per gli uomini e anzi ringrazia il marito per la collaborazione, che le ha permesso di arrivare al vertice della struttura di un’importante associazione di categoria.

Dato per assodato che lei sia stata scelta per competenza e non certo per genere, non si può far finta che una nomina al femminile al vertice della struttura di Univa non sia una novità di rilievo: come lo sta vivendo? Ci sono troppe aspettative? Tutti gli occhi puntati addosso?

Non nego che sicuramente le aspettative sono molte. Occhi puntati addosso, no. Direi curiosità. Però devo dire che Univa si è sempre distinta anche all’interno del panorama confindustriale lombardo e non solo pure per la presenza femminile all’interno della compagine imprenditoriale, quindi di rappresentanza associativa e abbiamo avuto diverse vicepresidenti donne in passato, abbiamo avuto anche le ultime due presidenti dei giovani donne e quindi insomma direi che Univa investe sulle competenze, sul valore delle persone. Poi, nello specifico, però è importante anche segnalare che sono donne.

A tal proposito, come mai secondo lei ancora in Italia quando parliamo di incarichi importanti, pensiamo per esempio a più prestigioso, ossia la Presidenza della Repubblica, quando si tratta di scegliere chi nominare, se si parla di una donna si specifica “perché sia competente”, mentre si dà quasi per scontato che lo sia quando il candidato è un uomo?

Lei ha completamente ragione. Purtroppo è una questione culturale. Credo che negli ultimi anni si siano fatti molti passi in avanti: è un dato di fatto come comunque la capacità delle delle donne e delle ragazze già a scuola sia assolutamente evidente, certificata. Nei percorsi di carriera si arriva fino a un certo punto, poi si fa fatica. Quando io ho iniziato a lavorare si parlava di tetto di cristallo: mi sembra che sia ancora così, per non parlare del gender gap. Ora comunque il contesto esterno è diverso: c’è una sensibilità anche delle giovani generazioni di uomini e poi siamo un momento in cui le competenze sono davvero fondamentali e, pure senza voler cadere a mia volta nelle trappole dei luoghi comuni, mai come in questo momento una visione molto trasversale e flessibile, una certa pragmaticità, sicuramente la diversità sono un valore,  da valorizzare.

Lei è già stata segretario generale di Confindustria Lombardia e allora le chiedo: dal suo osservatorio, almeno quando si tratta del business si può dire che l’impresa non ha più genere o è ancora troppo presto?

Questa è una domanda che potrebbe avere una risposta articolata. Direi che dipende: è vero che l’impresa non ha genere e abbiamo tantissimi esempi di imprese al femminile di successo non solo sul nostro territorio, ma anche magari legate a startup e manager di successo a livello internazionale che guidano appunto delle multinazionali importanti. Penso che sia importante parlare appunto di competenze, di caratteristiche che sono legate alla persona, poi ci sono però delle attitudini, delle caratteristiche che lo sguardo e l’approccio femminile possono portare. Direi che forse non c’è ancora a sufficienza impresa al femminile: credo che si possa fare tanto per alimentare la presenza delle donne all’interno del mondo imprenditoriale. E’ un percorso però che parte da lontano, così come noi stiamo lavorando come associazione per aumentare la presenza femminile all’interno dei percorsi Stem, quindi quelli più scientifici e tecnologici, perché come dicevo prima la diversità è una ricchezza è i “silos di genere” non vanno assolutamente bene, non arricchiscono il contesto in cui si opera, lo sviluppo del territorio.

Come accennava prima, pur senza cadere negli stereotipi di genere, lei si riconosce in quella servant leadership, la cosiddetta leadership gentile, secondo cui spesso le donne avrebbero una naturale propensione a prendersi più cura delle risorse umane?

Devo che mi ci riconosco nelle mie esperienze passate: le persone hanno sempre avuto un ruolo centrale fondamentale. Lo sono per tutte le nostre imprese, però voglio parlare di quella che è stata la mia esperienza: ho assunto il ruolo di responsabile di struttura quando avevo 38 anni. Sicuramente la cifra che ho tenuto nel mio percorso professionale è stata sempre la centralità delle persone e delle risorse umane, delle competenze, del valore delle persone, ma perché io stessa alimentavo la mia leadership con un’interazione molto forte e nel mio percorso ho sempre lavorato all’interno di strutture che, anche se può sembrare forte come espressione, vendevano competenze. per assistere le nostre imprese, quindi curare il percorso professionale, lo sviluppo delle competenze, la crescita, ma anche lo stare bene nell’impresa in cui tu sei, nell’associazione in questo caso, è importantissimo. Quindi, per me le persone sono sicuramente centrali, lo sviluppo delle risorse umane è centrale e io stessa all’inizio ho avuto la fortuna di avere capi che hanno curato sempre molto questo aspetto e quindi di certo ciò ha determinato poi anche il mio percorso, la mia impostazione, il mio stile di management.

GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE

In foto: Silvia Pagani

Articoli Correlati