GEO&EGO

di Andrea Mallamo

La giovane poetessa bustocca Silvia Primi spiega il significato della silloge con cui quest’anno si è aggiudicata la decima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Italiana contemporanea. A settembre la pubblicazione del suo primo libro monografico 

di Chiara Milani

 

Un’allegorica raccolta di poesie che gioca su una serie di calzanti parallelismi fra il mondo, inteso come terra, e quello interiore di ognuno di noi. Il tutto in un continuo concatenarsi di analogie suggerite man mano dagli elementi stessi delle scienze naturali. Ciò per proporre, poesia dopo poesia, un insolito punto di vista da cui riflettere sulla natura umana e sulle sue relazioni. Con Geo e il suo anagramma Ego, che costituiscono entrambi il titolo del suo ultimo lavoro, la poetessa Silvia Primi, nata a Busto Arsizio nel 1983, ha vinto la decima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Italiana Contemporanea, sezione Silloge Poetica Inedita, bandito da Laura Capone Editore e dall’associazione Letteratura Cultura ed Editoria per la divulgazione del talento letterario, artistico e creativo contemporaneo in Italia

Una cornice prestigiosa

L’evento di premiazione ufficiale è stato patrocinato da Roma Capitale e dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina. Prestigiosa la cornice dove la giovane bustocca di talento ha ricevuto l’onorificenza poetica, visto che si tratta della Sala della Promoteca del Campidoglio, dove è stata premiata alla presenza di un pubblico di oltre 300 persone.

“Idea originale ed esposizione fluida”

Aggiudicarsi la vittoria non è stato semplice. L’opera è stata scelta infatti dalla giuria tra oltre 5.000 lavori pervenuti e le motivazioni per cui è stata proclamata vincitrice sono state chiare, incentrate sull’originalità dell’idea e sull’esposizione fluida: “La silloge, strutturata in 29 componimenti, racconta di come gli elementi naturali possano offrirci inaspettati spunti per un’analisi filosofica e psicologica della nostra essenza e delle nostre relazioni. Questo parallelismo tra i meccanismi delle scienze naturali e le emozioni umane è piaciuto molto alla giuria; l’idea è originale e i temi interessanti e ben esposti” ha commentato la Laura Capone, presidentessa del Premio e direttore editoriale dell’omonima casa editrice.

 

Quando la poesia è “sostenibile”

La raccolta, insomma, tocca in modo singolare temi di attualità come la sostenibilità (parlando in questo caso ovviamente di “Ego”-sostenibilità), il cambiamento climatico e l’uso adeguato delle risorse (interiori, nello specifico). A spiegarci come è nata è la sua autrice: “Diciamo che si basa su un presupposto molto semplice, ovvero che visto che la natura umana è parte inscindibile di quella della terra. Allora, per assurdo, anche i suoi processi, le sue regole, le sue caratteristiche possono essere assimilate a quelle del mondo interiore. Quindi, mi sono divertita a fare questo gioco di parallelismi”. La nostra interlocutrice però specifica: “Ovviamente, non si vuole proporre una bizzarra teoria parascientifica o una correlazione fra un sistema infallibile di elementi appunto correlati fra loro, ma vuole solo essere un punto di vista diverso, con cui poter riflettere e analizzare sul nostro mondo interiore e su ciò che ci circonda”.

 

Il debutto in libreria

Proprio a settembre Geo dovrebbe essere pubblicata in un volume monografico. Per Primi si tratta del debutto sugli scaffali delle librerie. “Per un poeta emergente è molto difficile poter trovare in Italia un concorso con cui potersi esprimere. Innanzitutto perché l’editoria è in crisi e sappiamo che quello che fa vendere sono i romanzi, la raccolta di racconti e la saggistica e quindi i più grandi premi italiani come il Bancarella, lo Strega o il Campiello si basano soltanto su narrativa edita. Mentre i concorsi più conosciuti per gli scrittori emergenti sono il Premio Calvino e il Dea Planeta, ma sono aperti solo agli inediti di narrativa e di saggistica”, commenta la nostra intervistata: “Perciò sono pochi i concorsi dedicati alla poesia inedita e di solito sono a cura di associazioni di appassionati, che però non hanno una casa editrice alle spalle e quindi non c’è un seguito nella pubblicazione”.

 

Tra arte ed economia

Un’analisi molto lucida, la sua. Del resto, pur dotata di un talento artistico che le ha già fatto vincere in passato numerosi riconoscimenti poetici nazionali e internazionali, Silvia Primi, dà l’idea di avere i piedi ben piantati per terra. Sposata, madre di due bambini, attualmente vive a Lugano, nella vicina Svizzera, dove è responsabile Marketing e Comunicazione in una multinazionale. Dopo peraltro essere stata proclamata nel 2007 la Migliore laureata dell’anno della facoltà di Economia Aziendale della Liuc Università Cattaneo di Castellanza. Una doppia anima – quella si nutre d’arte e quella appassionata di numeri – che convive in lei da sempre, come ci spiega sorridendo. Forse – come si è discusso di recente proprio nell’ateneo in cui si è laureata –  è esattamente questo “talento ibrido” il segreto del suo successo.

In foto: Silvia Primi riceve la prestigiosa onorificenza poetica in Campidoglio

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