Sabrina Giussani, medico veterinario di Busto Arsizio, nonché presidente senior di Sisca (Società italiana delle scienze del comportamento animale), ci fa scoprire le armonie che fanno bene ai nostri (a)mici: dalle proposte musicali che li rendono più attivi a quelle che li calmano
di Sabrina Giussani
L’ascolto della musica provoca effetti rilassanti o stimolanti a seconda della dolcezza della melodia, il tono di voce del cantante o la struttura del brano ascoltato. Alcune note musicali sono in grado di ridurre la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca: il battito del cuore e il respiro si sincronizzano con la musica a prescindere dai nostri “gusti”.
La frequenza dell’amore
Secondo alcune teorie, il nostro corpo sembra essere in armonia con la sola musica a 432 Hz: questa frequenza è chiamata Love Frequency e nasce dal battito di Madre Natura.
Le canzoni che ascoltiamo abitualmente, invece, sono trasmesse a livello mondiale a 440 Hz dal 1939 quando un nazista ha scoperto che questa frequenza suscitava nei soldati in guerra una “aggressività” utile ai fini militari.
Le note che curano
L’ascolto della musica può essere considerato una terapia. La Word Federation of Music Therapy nel 1996 ha definito terapeutico un particolare uso delle note musicali: “La musicoterapia è l’uso professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambienti medici, educativi e sociali con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità di vita e migliorare la salute e il benessere fisico, sociale, comunicativo, emotivo, intellettuale e spirituale”.
Armonie per miao
Condividere lo spazio abitativo e sociale con il gatto implica la conoscenza dei fabbisogni di questa specie. Il cibo, l’acqua, un luogo per eliminare urina e feci, oltre a una zona protetta per riposare, sono fabbisogni primari. Appagare le motivazioni di razza (come, per esempio, esplorare nuovi ambienti ed oggetti, correre, salire verso l’alto), giocare, conoscere persone e altri mici, realizzare desideri ed aspirazioni e così via sono le necessità tipiche della specie. L’arricchimento serve a soddisfare queste esigenze e può essere ottenuto presentando nuovi stimoli uditivi, visivi, tattili e gustativi. I vocalizzi dei gatti sono stati presi a modello per comporre melodie. Per rendere il piccolo felino più attivo sono necessarie armonie con vocalizzi di allerta e alcuni suoni “interessanti” per la specie. Per calmarlo se è agitato, invece, la sinfonia deve contenere vocalizzi affilitativi, cioè i suoni che i gatti emettono quando sono contenti di incontrare un membro della famiglia con cui vivono come il trillo di saluto e le fusa.
Music for cats
Una curiosità: David Teie, un violoncellista della National Symphony Orchestra, ha creato musiche su misura per i gatti: Music for Cats contiene una serie di brani che riproducono fusa e cinguettii di uccelli.