Sabrina Giussani, medico veterinario di Busto Arsizio, presidente senior della Società italiana delle Scienze del comportamento animale, parla della sintonia emozionale con i piccoli
di Sabrina Giussani
Mamma cane e gatto stringono con i propri piccoli una relazione molto particolare. Nell’ultimo periodo di gravidanza le emozioni della madre sono già percepite dai cuccioli e dai gattini: le contrazioni dell’intestino legate allo stress, per esempio, o le carezze sull’addome della femmina gravida inducono la percezione di disagio o, al contrario, del piacere da parte dei piccoli. La sintonia emozionale prosegue alla nascita e dopo il parto: la mamma lecca, abbraccia, riscalda e sfama i nuovi nati. Inoltre, la femmina secerne dalle ghiandole poste tra la file delle mammelle i feromoni di appagamento che aiutano i cuccioli e i gattini a sentirsi “bene” e rilassati. Durante il parto nasce il legame di attaccamento tra la mamma e i propri piccoli: questo legame permette la crescita fisica e psichica dei neonati fino a quando rimangono con la famiglia di origine. D’altra parte anche i cuccioli e i gattini stringono con la madre un legame di attaccamento che permette loro di accettare le cure e gli insegnamenti genitoriali. La mamma rappresenta una base sicura e una maestra di vita: tranquillizza, rassicura e mostra “come si fa”.
Una famiglia “allargata”
Con la crescita il legame di attaccamento con la madre biologica si “allarga” ai membri del gruppo con cui il piccolo vive e ai componenti della famiglia umana. Il legame tra cane, gatto e referente è da considerarsi al pari dell’attaccamento del bambino alla propria mamma. L’essere umano è a tutti gli effetti, la figura di riferimento e accudimento di questi animali; tra le due specie nasce una vera e propria relazione affettiva.
Istinto o apprendimento?
Spesso siamo portati a pensare che ogni cane o gatto debba, poiché femmina, essere capace di accudire i propri figli. In realtà la mamma ha bisogno di ricevere informazioni per prepararsi a gestire al meglio ciò che accadrà. Purtroppo i cuccioli sono separati dalla madre intorno ai due o tre mesi di età e non hanno la possibilità di fare esperienza osservando i parti della propria mamma, nonna o zia. Le primipare spesso sono inesperte e partoriscono in modo itinerante: i cuccioli non sono leccati e puliti dal liquido amniotico dopo essere stati liberati dalla placenta, bensì abbandonati qua e là. Inoltre, la madre preferisce rimanere in compagnia della famiglia umana lasciando i piccoli senza fonte di calore e nutrimento.
La nursery per i cuccioli
È perciò necessario creare nel luogo preferito dalla femmina una nursery per accogliere i cuccioli e rimanere con la neomamma durante il pre parto e il parto vero e proprio. I famigliari, con il supporto del medico veterinario, devono aiutare la madre a liberare i piccoli dalla placenta e favorire la prima poppata di colostro, un liquido ricco di anticorpi che garantisce una al neonato la prima protezione immunitaria. Qualora la mamma si allontanasse spesso dall’”asilo” per seguire i famigliari, è necessario durante i primi giorni dopo il parto spostare la nursery nelle diverse stanze dell’abitazione oppure alternarsi tra famigliari così da non lasciare la femmina sola.
Anche i feromoni di sintesi, i fiori di Bach o Australiani possono contribuire a rilassare mamma cane e mamma gatto.