Boom, che paura!

di Andrea Mallamo

A Capodanno tornano fuochi d’artificio, petardi e miccette: Sabrina Giussani, medico veterinario presidente senior della Società italiana delle scienze del comportamento animale, dà utili consigli per alleviare lo spavento dei pet

di Sabrina Giussani

Tremano, biascicano, ansimano, cercano il conforto e il contatto con il referente umano e rimangono “in tensione” fino al termine dell’evento sonoro: il terrore dei botti di Capodanno induce il cane e il gatto a sussultare a ogni minimo rumore.

La paura, un’emozione utile

La paura in sé è un’emozione funzionale, poiché permette all’individuo, al gruppo sociale in cui vive e alla sua progenie di sopravvivere. Essa insorge in modo automatico come risposta a uno stimolo considerato minaccioso: la pupilla si dilata, la frequenza del respiro e il battito cardiaco aumentano, il corpo si prepara a rispondere all’evento stressante.

In questi casi, il cane e il gatto possono fuggire o aggredire: la risposta fight or flight è una reazione normale e fisiologica a stimoli che non soltanto provengono dall’ambiente esterno, come per esempio un rumore, ma anche dalla nostra memoria. Ogni emozione, infatti, “colora” un’esperienza attribuendole un significato positivo (mi è piaciuto) o negativo (mi sono arrabbiato, mi sono spaventato e così via).

La fobia e l’attacco di panico

Poi c’è la vera e propria fobia, che nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali V dell’uomo è definita come “paura intensa e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici”. I nostri animali da compagnia mostrano una risposta fobica quando si comportano “come se avessero una grande paura” alla percezione, per esempio, proprio del rumore dei botti di Capodanno: l’animale vaga per l’abitazione o nel giardino senza pace cercando una via di fuga, si nasconde (per esempio sotto il letto, in bagno, in un angolo e anche se chiamato, non esce), cerca ripetutamente il contatto con il referente umano (tentando si salire in braccio) ma non riesce a calmarsi anche quando ottiene coccole e carezze. Ancora: distrugge oggetti quando rimane solo in casa (come per esempio il divano o il proprio giaciglio), mentre lasciato in giardino rompe le persiane delle finestre o le porte per cercare rifugio all’interno dell’abitazione,. Senza contare che perde gocce di saliva, ansima, urina o defeca là dove si trova. Recuperando la calma soltanto molto tempo dopo il termine dell’evento sonoro.

Che cosa fare?

Bisogna innanzitutto allestire la stanza rifugio: scegliere il locale dove il rumore dei botti si percepisce con minore intensità, abbassare le tapparelle o chiudere le imposte. Collocarvi all’interno tutto ciò che serve al cane (ciotola dell’acqua e del cibo) e al gatto (anche la cassetta igienica). Consiglio di ricoverare fido e micio che vivono abitualmente in giardino in un locale dell’abitazione: gli animali in preda al panico potrebbero infatti scavalcare la recinzione e vagare senza meta per molte ore.

Poi è necessario realizzare un nascondiglio sicuro: aprire la parte più bassa dell’armadio per il cane o i ripiani posti più in alto per il gatto e collocare al posto dei vestiti un morbido cuscino. Oppure mettere una morbida cuccetta sotto una scrivania o sotto il letto.

Quindi, è utile creare la giusta atmosfera: utilizzare la musica o il suono della tv come sottofondo lasciando una luce soffusa, aiuta il cane e il gatto a rilassarsi.

Si deve quindi confortare i nostri amici pelosi: rimanere nella stanza, leggere un libro ad alta voce, accarezzarli sono supporti emotivi che li aiutano a superare l’evento.

Infine, considerate che i feromoni di sintesi specifici, applicati nella stanza rifugio, riducono lo stress.

 

La visita comportamentale

In ogni caso, consiglio di realizzare una visita comportamentale presso un medico veterinario esperto in comportamento animale così da prepararsi per tempo al periodo dei botti. Infatti, nei giorni che precedono Capodanno spesso si odono scoppi di miccette che portano il cane a rifiutarsi di uscire in passeggiata e il gatto a nascondersi per molte ore. È possibile avvalersi di numerosi rimedi che attenuano il disagio emozionale: oltre ai feromoni, pure integratori alimentari, fiori di Bach o Australiani e così via. Infine, il percorso riabilitativo realizzato con il supporto di un istruttore riabilitatore fornisce le competenze emozionali e cognitive al sistema famiglia necessarie ad affrontare con successo gli eventi futuri.

In foto: il medico veterinario Sabrina Giussani con uno dei suoi animali

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