Dopo il lungo isolamento, il maggior desiderio dei lombardi è stare all’aria aperta. Le aziende agricole con alloggio e ristorazione si preparano dunque a riaprire con anche tante altre attività ludico-ricreative e didattiche che non sono al chiuso
di Chiara Milani
Passeggiate “distanziate”. Ma anche tante altre attività ludico-ricreative e didattiche all’aria aperta. Senza contare che, se il tempo tiene, avendo ampi spazi esterni si possono distanziare le persone sistemando i tavoli fuori. Sono tanti gli spunti resilienti su cui, in attesa di poter ripartire a tutti gli effetti, gli agriturismi stanno ragionando.
I numeri del settore
Una realtà, quella delle aziende agricole con ristorazione, alloggio e altre attività campestri, che nel Varesotto conta una novantina di realtà e in Lombardia circa 1.600, di cui la metà iscritte a Terranostra Lombardia, l’associazione di Coldiretti che da quasi mezzo secolo si propone di valorizzare l’ambiente rurale.
Animali da salvare
Quella primaverile era tradizionalmente la stagione clou. Quindi, il virus ha debilitato parecchio la loro salute: un vero e proprio tracollo. Mettendo a rischio anche gli animali, che vanno comunque nutriti e accuditi, con tutti i costi connessi.
“Un cerchio che non si chiude”
“L’agriturismo non è soltanto un posto di alloggio o ristoro, ma si appoggia a un’azienda agricola interna, con allevamento e agricoltura”, ricorda infatti Massimo Grignani, presidente provinciale e regionale di Terranostra, che ha l’attività a Cugliate Fabiasco: “Fermandosi il meccanismo, si è registrato un accumulo di prodotto. Pensate alle uova e alle prime verdure dell’orto. E’ un cerchio che non si chiude”. Ciononostante, chi ha potuto, perché magari è più vicino alle città, si è organizzato per la vendita a domicilio. E, tra Pasqua e Pasquetta, a livello regionale una cinquantina delle nostre imprese ha consegnato oltre 2mila pasti”.
Modernizzazione forzata
Insomma, persino il comparto più tradizionale dell’economia è stato interessato dalla modernizzazione forzata imposta dall’emergenza sanitaria. Anche aprendo vetrine online e social per promuovere i propri prodotti e la propria offerta in generale. Chi sopravviverà, ripartirà dunque con una marcia in più.
Quel bisogno di respirare
Senza contare che, dopo il lungo isolamento, il desiderio di stare all’aria aperta è quello più sentito dai lombardi – adulti, ma anche bambini e ragazzi – e dunque i ristoranti con tanto verde potrebbero essere molto gettonati. Chissà se questa boccata d’ossigeno basterà a queste aziende per riprendersi dalle conseguenze del virus che le ha messe – come molte altre attività – in ginocchio.