Marco Introini, floral designer gallaratese che insegna alla Fondazione Minoprio, dà ai nostri lettori preziosi consigli per affrontare l’estate circondati da piante e fiori senza troppe difficoltà o brutte sorprese al ritorno dalle ferie
di Marco D. Introini
Destreggiarsi con piante e fiori è sempre un bel momento di relax, affondare le mani nel terriccio, rincalzare, svasare, potare, bagnare, sono tutte operazioni manuali che ci rasserenano e ci donano la soddisfazione di prenderci cura di un vegetale. Certo però, che quando manca il tempo o si avvicina il momento delle meritate vacanze, le operazioni giornaliere iniziano a diventare un peso.
I timer da terrazzo…
La tecnologia in questo caso, riesce ad esserci di aiuto nei modi più diversi. Il problema più comune è quello di innaffiare, visto che questa operazione deve essere il più possibili costante e regolare nel tempo, specie nella stagione calda. Sui terrazzi è facile e veloce installare un impianto di irrigazione a goccia, governato da un timer. Si posiziona sul perimetro del terrazzo un tubo in polietilene, a cui vengono collegati i gocciolatori che bagneranno le piante. Questi arnesi possono essere a portata fissa o variabile: i primi di solito si usano per piante di dimensioni più contenute, i secondi invece per alberi di maggiori dimensioni o soggetti ad una crescita maggiore, poiché con lo sviluppo aumenta il fabbisogno di acqua. I timer, sia digitali sia meccanici, offrono la possibilità di variare orari e durata dell’irrigazione: in linea di principio è meglio somministrare acqua in modica quantità più volte al giorno, piuttosto che affogare le radici con irrigazioni lunghe.
…e le teste mobili per i terreni
Per quel che riguarda il giardino, il discorso invece è un po diverso visto che non vengono di solito utilizzati i gocciolatori, ma piuttosto le teste mobili che spruzzano l’acqua sul prato o direttamente sulle piante. In questo caso l’irrigazione è meglio che non avvenga nelle ore calde ed assolate per evitare che le gocce che si depositano sulle foglie, facciano l’effetto lente, provocando delle bruciature: meglio quindi programmare questa operazione la mattina presto e/o la sera.
Tagliare e fertilizzare in un colpo solo
Sempre parlando di giardini, da qualche anno sono in commercio dei pratici robot per i tappeti erbosi. Questi dispositivi si muovono seguendo linee casuali ed effettuano un tipo di taglio che si chiama mulching, ovvero tagliano e sminuzzano l’erba in piccoli frammenti che non vengono raccolti, ma lasciati cadere sul suolo a decomporsi, creando una sorta di fertilizzazione naturale del terreno. L’installazione può essere un po’ laboriosa in funzione della forma del giardino, poiché va interrato un filo conduttore a delineare l’area da sfalciare, e naturalmente va installata la postazione di ricarica dove la macchina andrà automaticamente a ricaricarsi.
Il colore delle ortensie? Misura il ph della terra
Se questi dispositivi semplificano la vita a chi non ha tempo da dedicare alla cura delle piante e del prato, ce n’è uno poco costoso e poco conosciuto che, invece, ci aiuta a valutare l’umidità e l’acidità del terreno: potrà sembrare banale, ma spesso la prima misurazione in profondità da risultati leggermente diversi da quelli che si vedono a occhio, mentre la seconda valutazione ci aiuta quando abbiamo a che fare con piante acidofile, tipo le ortensie, che virano il loro colore verso il blu se in presenza di un ph acido.