Il floral designer gallaratese Marco Introini ci suggerisce alcuni accorgimenti per abbellire le abitazioni con gli arbusti su cui sbocciano i primi germogli, raccontandoci un aneddoto che in pochi sanno sui rami fioriti più famosi…
di Marco D. Introini
Possono essere una valida alternativa al classico mazzo di fiori recisi. Spesso, però, si tende a trascurare le bellissime fioriture arbustive.
Una storia tinta di giallo
L’eccezione che conferma la regola è un ramo fiorito che è diventato popolarissimo per il suo alto valore simbolico: la mimosa. Tutti in Italia lo conosciamo come il simbolo della Festa della donna, o meglio dell’International Women’s Day, ma forse molti non ne sanno il motivo. Nel 1946 a Roma nacque l’idea di mettere un fiore all’occhiello che potesse caratterizzare la giornata, un po’ come il garofano rosso il Primo maggio. “Visto che la data era l’8 marzo, ci voleva un fiore reperibile in quel periodo”, riferisce una delle protagoniste di quella scelta, Marisa Rodano, ricordando che le serre erano poche e i fiori di coltivazione avevano una scarsa diffusione a livello logistico: “Così a noi giovani romane vennero in mente le piante di mimosa che crescevano rigogliose in tanti giardini di Roma e dei Castelli romani”. E così fu.
Le alternative
In questa stagione però ci si può sbizzarrire anche con altre idee. Durante l’inverno i primi rami a fiorire sono quelli del calicanthus fragrans (che in realtà è il chimonanthus , dal greco cheimòn “inverno” e ànthos “fiore”) e quelli dell’hamamelis quasi a darci un brivido primaverile, durante le giornate ancora fredde e scarse di luce, con i loro piccoli petali giallo chiaro. Poi con l’arrivo della primavera è tutto uno sbocciare di di cidonia, forstizia, prunus, magnolie, lillà, cercis siliquastrum. Il motivo più comune per cui raramente vengono utilizzati recisi in vaso, è che si pensa che i rami fioriti durino poco, ma in realtà non è così: bastano pochi accorgimenti per fare in modo che possano portare la loro bellissima luce e il loro profumo nelle nostre case.
Il taglio fa la differenza
Innanzitutto il taglio: va fatto con forbici da potatura molto affilate (meglio ancora sarebbe con un coltello da innesto), recidendoli in modo lungo e obliquo; poi va praticato ancora uno spacco a croce sul fondo del gambo per aumentare la superficie di assorbimento dei capillari.
Fame e sete
Una volta posizionati nel vaso è indispensabile che venga utilizzato un alimento per fiori recisi, poiché i germogli provocano un alto assorbimento d’acqua ed hanno bisogno dei loro indispensabili elementi nutritivi. Chiaramente questa accortezza aiuta anche a mantenere l’acqua pulita ed igienizzata, in modo che il rinnovo del taglio sia necessario soltanto ogni due giorni circa.
Mazzi trasparenti e leggeri
Con questi piccole e semplici malizie, le vostre tavole saranno decorate da fiori bellissimi che daranno vita a mazzi molto trasparenti e leggeri.
In foto: la mimosa della serra mediterranea della Fondazione Minoprio