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Dalle tradizioni antiche alle tecniche trasformative attuali: i segreti delle piante svelati dalla Sibilla delle erbe

di admin

Ospite di Vivere in rosa, il salotto femminile di Rete55 in onda tutte le domeniche sere alle 20.45 e in replica il giovedì alle 18.15 sul Canale 88, Maria Sonia Baldoni ha fornito preziosi consigli a coloro che sono affascinati dalla raccolta e dalle proprietà delle piante, sempre più riscoperte in cucina, in farmacia e per i prodotti di bellezza

“Finché non sai riconoscerle, sembra che le erbe non ci siano”

di Chiara L. Milani

Dalle tradizioni antiche alle tecniche trasformative attuali: è un lungo viaggio affascinante, quello in cui Maria Sonia Baldoni, conosciuta come La Sibilla delle erbe, conduce per mano chi è interessato a conoscere un mondo che spazia dalla saggezza popolare ai prodotti sempre più richiesti per bellezza e salute. Come ha fatto di recente al polmone verde sovracomunale tra Busto Arsizio, Castellanza e Legnano.

Qualche consiglio per chi fosse affascinato dalle erbe spontanee, ma non sapesse come riconoscerle?
Occorre andare in presenza nel campo raccogliendone una per volta, in particolare tenendo magari in una mano una pianta che ci sembra sia quella è un’altra che le assomiglia. Quindi, guardando i dettagli, la segnatura, il portamento della pianta riesco a prenderci confidenza. Fino a che non la sai riconoscere, comunque, non la vedi: sembra che non ci sia, soltanto perché non hai imparato a riconoscerla. Poi, man mano, nella raccolta delle quattro stagioni, passo alle varie tecniche trasformative… naturalmente dopo che l’ho mangiata, la pianta rimane molto più impressa. Noi da vent’anni in tutta Italia abbiamo le Case delle erbe, un circuito che promuove molti appuntamenti per diffonderne la conoscenza, oltre a collaborare con professionisti di erboristeria e cosmetologia che trasformano ciò che noi raccogliamo.

Tu giustamente hai citato quattro stagioni: quali sono le erbe più comuni d’estate?
C’è da tenere presente che le piante non guardano le date assolutamente: vanno con le temperature e i 40 gradi fanno lo stesso effetto del gelo. Ma sono cibi genuini, buoni, biologici, che dal germoglio fino alla fioritura hanno l’effetto di molti integratori ed è per questo che vari naturopati stanno iniziando a collaborare con medici e farmacisti. Possiamo dire comunque che la terra stava aspettando veramente le copiose piogge di questa primavera e le erbe sono presenti proprio per questo. Al Parco Alto Milanese, dove sono appena stata, c’era una varietà veramente numerosa di piante commestibili: dall’amaranto al farinello, senza dimenticare la silene vulgaris.

Ma dove si possono cogliere le piante?
Le erbe si colgono nei prati e sono più o meno quelle in tutte le regioni d’Italia, cambiano soltanto un po’ a seconda dell’altitudine. Nei boschi troviamo più che altro le bacche. Se parliamo degli alberi, ci sono quelli come l’olmo di cui si possono mangiare anche le foglie. Dall’albero inoltre noi abbiamo il prodotto fitoterapico dei fiori di Bach: una tecnica che ormai è anche all’interno delle farmacie.

In generale, si è sentito molto dire che dopo la pandemia c’è stato un ritorno delle persone verso la natura, anche voi delle Case delle erbe avete riscontrato un incremento nell’interesse?
Sì, dopo che le persone hanno vissuto un periodo conoscendosi in qualche dettaglio in maniera più approfondita, il riscontro è stato veramente considerevole.

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