Da oltre mezzo secolo l’artista sepriese dedica la propria vita all’arte, con rappresentazioni intimistiche dalle atmosfere soffuse, evanescenti e inafferrabili
di Elisabetta Farioli
I paesaggi della natura sono i cardini della pittura di Giovanni Beluffi, artista sepriese che da oltre cinquant’anni dedica la propria vita all’arte. Un linguaggio e una poetica ormai riconoscibili nella sua cifra stilistica che affonda nei caratteristici sfondi velati che si dissolvono nei verdi, nei grigi e nei timidi celeste. Le sue vedute sono avvolte da un soffuso senso di tenerezza per una natura umilmente maestosa alla quale essere riconoscente.
Mondi altri
Riconoscente a quel miracolo che ogni giorno incanta il suo sguardo nella scoperta di angoli e scorci apparentemente scontati, eppure sempre nuovi, che coglie in un colore o in una forma. L’occhio indaga e plasma il pensiero, mentre le emozioni affiorano nelle pennellate che accarezzano le tele dando vita a mondi altri, scaturiti dal profondo dell’anima.
Tra il fiume Olona e il lago di Varese
Le opere di Beluffi raccontano la memoria in un alone di lirismo tanto intenso da penetrare i confini dell’orizzonte, dove cielo e terra si fondono in una dimensione onirica. Paesaggi ora rubati alle rive del lago di Varese, ora alle sponde del fiume Olona, luoghi nei quali vive la propria quotidianità, interiorizzati e vissuti ai quali, come in un sogno, l’artista ridona vita
Incontro di sentimenti
E’ l’incontro di sentimenti che Beluffi ci restituisce con rappresentazioni intimistiche dalle atmosfere soffuse, evanescenti e inafferrabili, lasciando l’osservatore sospeso tra realtà e sogno, dove tutto è silenzio. Anche il colore.