Il game designer bustocco Luca Borsa, presidente dell’Associazione degli autori di giochi Saz Italia, ci spiega lo stretto rapporto tra i suoni e i giocattoli, le avventure da tavolo e videogiochi
“Musica protagonista come elemento chiave o per rendere l’esperienza più immersiva”
di Luca Borsa
La musica è uno dei modi che l’uomo ha per interagire col mondo: ha il potere di trasportarci in mondi fantastici, di suscitare emozioni profonde e di creare atmosfere uniche. Non sorprende, quindi, che abbia un ruolo cruciale nell’immersione nei giochi, sia digitali sia da tavolo. Così come accade nei film, può infatti amplificare l’emozione e l’entusiasmo dei giocatori. Soprattutto nei videogiochi, è un elemento ormai imprescindibile per arricchire le avventure virtuali. Tra l’altro, to play in inglese significa sia giocare che suonare.
Le prime melodie
Per quanto riguarda invece il giocattolo e i giochi da tavolo, troviamo tantissimi esempi di come la musica interagisca con i giocatori fin da piccoli. Tutti da bambino abbiamo ricevuto un sonaglietto, forse il nostro primo strumento musicale, ma l’offerta di giocattoli musicali è ampia e variegata. Tastiere e pianoforti giocattolo consentono ai bambini di esplorare le note musicali, suonare melodie semplici e talvolta offrono funzioni aggiuntive come ritmi preimpostati e suoni di strumenti diversi. Lo stesso vale per le chitarre o le batterie fondamentali per imparare il ritmo. Non mancano poi gli strumenti a fiato o gli xilofoni, adatti ai più piccoli perché offrono un’esperienza sia sonora sia tattile: tutti facili da suonare e ideali per introdurre i bambini alla musica e alla melodia.
Karaoke, ebrezza da rock star
La musica è anche canto e quindi non può mancare il classico Karaoke giocattolo, che con effetti luminosi e sonori ricrea l’atmosfera da palcoscenico, che porta i ragazzi (ma anche gli adulti) a provare l’ebrezza della rock star.
Beatles in formato quiz
Il mondo del gioco da tavolo non è esente dal fascino delle sette note e ne sfrutta il fascino in vari modi. Ci sono giochi cosiddetti trivial, cioè a quiz, dove sono messe alla prova le doti di conoscenza musicale e non solo dei giocatori. Un esempio è il Trivial Pursuit The Beatles Collection Edition2 del 2009 per i super appassionati della band di Liverpool.
Mattatore “in scatola”
Le star della musica sono inoltre oggetto di giochi dedicati come ad esempio Duran Duran into the Arena del 1985 o il Monopoly dedicato ai Queen, ma il vero mattatore è Elvis Presley con più di 15 giochi a lui ispirati, di cui the Elivis Presley game del 1957 è una vera rarità.
Classici divertenti
Anche i musicisti classici o le opere entrano di diritto nel mondo dei giochi da tavolo e un successo del 2022 è stato proprio il gioco strategico Lacrimosa, dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart.
Giocatori in… tour
Non solo la musica protagonista, ma il modo di farla e di veicolarla ed ecco che On tour, pubblicato nel 2019, porta i giocatori in giro per gli States ad organizzare concerti per la loro band. Oppure, il caso di Vinyl del 2019, in cui i giocatori devono comprare dieci vinili e ricreare la loro collezione.
Sfide… live
Pure storici locali con musica dal vivo vengono usati come ambientazione, come in 1923 Cotton Club, che sfida i giocatori a gestire un club nella New York degli anni Venti per farlo diventare il più famoso della città.
Immergersi nel gioco
La musica, quindi, può essere protagonista come elemento chiave per la meccanica del gioco oppure far in modo di rendere il tutto più immersivo. Le note, i suoni, ma anche i rumori, si prestano bene ad una commistione tra digitale e analogico, tra reale e irreale, e quindi molti giochi sfruttano applicazioni, come nel caso del mio gioco Pakal ad esempio, ambientato nella foresta messicana dove un’App dedicata ne fornisce la colonna sonora che non soltanto ti porta dentro il gioco, ma serve come timer, mettendo quindi pressione ai giocatori.
Quest’estate vi auguro dunque buon gioco, al ritmo di musica.