Come ripensare il settore turistico
Di fronte ai nuovi fenomeni di workation, work-from-anywhere e nomadismo digitale, bisogna imparare a gestire il nuovo connubio tra lavoro e tempo libero, oltre che attività professionale da remoto, ripensando a come rendere le città attrattive per i talenti. Niccolò Comerio, ricercatore della Liuc Business School, ci illustra alcune buone pratiche innovative in Italia e all’estero, affinché siano d’ispirazione pure per il nostro territorio
di Niccolò Comerio
Workation, work-from-anywhere e nomadismo digitale – ovvero il connubio tra lavoro e vacanza e l’attività professionale a distanza con tempi più flessibili – sono fenomeni nati in tempo di pandemia, ma sono qui per restare. Diventando così componenti importanti, e per certi versi irreversibili, del nuovo panorama lavorativo. Ciò consentirà anche di offrire opportunità senza precedenti per ripensare il ruolo delle città, le quali passano dalla necessità di attrarre aziende a quella di attrarre lavoratori, ma anche viaggiatori, di talento. Inoltre, la presenza di una nuova popolazione di cittadini, inizialmente temporanei, ma che potrebbero diventare col tempo nuovi residenti, consentirà di favorire il rinnovamento dell’intero ecosistema urbano.
Il progetto Venywhere
Un esempio in tal senso arriva da Venezia, dove ai primi di marzo del 2022 è stato inaugurato Venywhere”(https://www.venywhere.it), grazie all’iniziativa promossa da Fondazione di Venezia insieme all’Università Ca’ Foscari. Più nel dettaglio, partendo dal presupposto che la città lagunare potrebbe costituire il luogo ideale per un nuovo equilibrio tra lavoro e vita personale, il progetto punta ad attrarre freelance e nomadi digitali, ma anche aziende interessate a spostare interi team in città per periodi prolungati, conciliando l’offerta urbana con la libertà dello smart working.
Nelle fasi iniziali sono stati coinvolti alcuni dipendenti provenienti da vari Paesi europei della multinazionale americana Cisco, i quali avranno la possibilità di utilizzare le tecnologie dell’azienda per svolgere il proprio lavoro in modalità ibrida.
Alcuni esempi dall’estero: Islanda e Tenerife
Anche all’estero iniziative similari si moltiplicano. Nel 2021 l’Islanda ha promosso il programma Work in Iceland, per rilasciare visti di soggiorno della durata massima di 6 mesi a lavoratori in smart working e nomadi digitali con uno stipendio mensile non inferiore a 6.200 euro e fino a 8.000 euro in caso di trasferimento con la propria famiglia. L’isola di Tenerife ha, invece, costituito Why Tenerife, un marchio nato con la specifica finalità di attrarre i nomadi digitali e Work&Play Tenerife, che mette a disposizione una trentina di strutture di coworking accanto a due di coliving, alloggi che permettono anche telelavoro e smart working.
I Giovani Talenti dell’Ospitalità
Tornando in Italia, Catania ha ospitato nel marzo 2022 la conferenza Giovani Talenti Dell’Ospitalità (Gto), la prima al mondo nel suo genere. Gto nasce come un ponte per unire i giovani di talento con leader, dirigenti, imprese e associazioni del mondo del turismo, al fine di innovare e rinnovare settore, offrendo proprio ai giovani l’opportunità di mettere in campo le loro competenze per indicare una nuova strada da intraprendere nel prossimo futuro.
Tale iniziativa si inserisce nel solco degli European Youth Goals, ossia le priorità politiche da introdurre a livello europeo e gli 11 obiettivi da raggiungere entro il 2027, scelti per i giovani dai giovani stessi. Più nel dettaglio, Gto sostiene 3 di questi obiettivi: garantire un lavoro di qualità per tutti i giovani, integrare e migliorare diverse forme di apprendimento per preparare i ragazzi alle sfide del futuro e fornire spazi dedicati alle nuove leve in tutti i settori della società.
Turismo e talento: commistione vincente
Talenti e turismo costituiscono così una commistione vincente: da un lato, il settore turistico ha bisogno di giovani di talento per poter crescere e rinnovarsi ma, dall’altro, esso stesso può rappresentare la strada maestra per attrarre talenti sul territorio. Anche dalle nostre parti.
In foto: Niccol Comerio