In un mondo sempre più frenetico, cresce la domanda da parte degli italiani per vacanze più sane, sostenibili e con un ritmo slow, che consentano di prendersi una pausa e recuperare energie. Ecco perché il turismo lacustre si attesta sempre più come un’alternativa (vincente) a mare e montagna
“Cruciale la gestione dei rischi di sovraffollamento”
di Niccolò Comerio
Tra le forme di turismo lento, quello lacustre è sicuramente una delle più gettonate. Questa tipologia di turismo è in grado di offrire esperienze ricreative uniche, che spaziano dalla navigazione alla pesca, dalle escursioni lungo le rive dei laghi alle offerte gastronomiche di alta qualità, il tutto immersi in paesaggi pittoreschi. Nel nostro Paese, soprattutto nelle regioni settentrionali, questa tradizione è attuale più che mai, rappresentando una fonte di richiamo per numerosi visitatori in cerca di bellezze naturali e relax, e contribuendo significativamente all’economia locale delle aree lacustri.
Laghi alla riscossa e Lombardia prima della classe
Dati alla mano, i laghi sono stati i protagonisti dell’estate italiana dello scorso anno. Secondo l’ENIT, le zone lacustri hanno raggiunto un tasso di saturazione delle OTA (Online Travel Agency), cioè delle prenotazioni fatte tramite le agenzie di viaggio online, del 36,2%, superiore a quello del mare (33,7%), delle città d’arte (33,1%) e della montagna (30,2%). Con riferimento alla nostra regione in particolare, un recente studio condotto da Sociometrica mostra come i laghi della Lombardia sono stati tra le mete turistiche con la ripresa più forte dal post-Covid a oggi. Ad esempio, come riportato da Regione Lombardia, nel 2023 il lago di Como, in assoluto il più conosciuto e visitato, ha registrato 4,8 milioni di pernottamenti (nel 2019 erano stati un milione in meno), con un tasso di strutture piene sostanzialmente del 100%. E nel 2024 si prospettano nuovi record, nonostante siano crescenti i rischi per la sostenibilità ambientale, in territori spesso fragili e vulnerabili dal punto di vista idrogeologico.
La Borsa Internazionale dei Laghi del Nord Italia sbarca in Lombardia
A dimostrazione dell’attrattività del nostro territorio, dal 20 al 24 marzo 2024 è approdata per la prima volta in provincia di Como la Borsa Internazionale dei Laghi del Nord Italia, il prestigioso evento dedicato al turismo lacustre ideato ventitré anni fa dalla Camera di Commercio di Brescia. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di più di 80 imprenditori del settore provenienti da almeno 30 Paesi, con una rappresentanza significativa da Stati Uniti, Spagna, Polonia, India, Germania e Belgio, insieme a circa 130 operatori turistici, molti dei quali dal territorio lariano. Come dichiarato da Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, l’evento ha rappresentato un’opportunità unica per mettere in luce all’estero i numerosi e qualificati operatori turistici presenti nei territori della nostra regione, veri e propri ambasciatori della straordinaria bellezza dei laghi italiani.
Le iniziative politiche a supporto del settore
Anche la politica italiana si muove in supporto del turismo lacustre. L’europarlamentare Stefania Zambelli (Forza Italia) ha recentemente presentato una proposta di risoluzione individuale, chiedendo la creazione di una strategia europea condivisa finalizzata a considerare il turismo lacustre di prima fascia, alla stregua di quello costiero marittimo e quello montano. In questo modo, si potrebbe non solo incentivare il turismo lacustre, ma anche riconoscerne il ruolo fondamentale per lo sviluppo del settore nella sua interezza e, più ingenerale, per l’economia europea. Ciò costituirà un supporto essenziale per il territorio dei Sette Laghi, chiamato a investire in questa direzione, tutelando al meglio il proprio patrimonio turistico-economico, oltre che naturalistico-ambientale di indiscutibile rilevanza.
Opportunità per la nostra provincia: #DoYouLake?
Lo sviluppo del turismo lacustre costituisce un’opportunità evidente di crescita che la nostra provincia può capitalizzare, creando proposte uniche per i futuri visitatori, sia nazionali sia internazionali, basate su itinerari all’aperto, tra acque, boschi e montagne, e una riva ricca di paesi pittoreschi e ricchi di riferimenti storici. D’altronde, Giovanni Verga scelse il Sacro Monte prealpino e la malinconia lombarda per la revisione delle bozze del suo capolavoro, spingendosi fino alle rive del Lago Maggiore, di Lugano e di Como, che definì come “fra i più belli del mondo”. O ancora, come asseriva Stendhal, “si può percorrere tutta la Francia e la Germania, ma non si potranno mai provare simili sensazioni”. Sarà cruciale, però, la corretta gestione dei rischi di sovraffollamento che (spesso) accompagnano lo sviluppo del settore e che potrebbero compromettere una crescita più sostenibile dello stesso.