Il Sacro Monte di Varese, sito Unesco, è un luogo ideale per una gita fuori porta in ogni stagione, con una triplice possibilità di visita museale in un suggestivo contesto architettonico e paesaggistico, in linea con le ultime frontiere del turismo
a cura della redazione
E’ un patrimonio mondiale dell’umanità che non conosce davvero stagioni. Ma la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno rappresentano di certo un momento ottimale per riscoprirlo: sia che ci si viva all’ombra sia che ci si voglia dedicare una gita fuori porta. Stiamo parlando del Sacro Monte di Varese, che negli ultimi mesi ha dedicato particolare attenzione anche ai ragazzini, con iniziative formato famiglia.
Il trend dell’estate 2021
A partire dalla visita con picnic, che un po’ ovunque ha rappresentato il trend della bella stagione 2021, con tante proposte di pranzi all’aria aperta, per lo più seduti su un prato, durante una scampagnata, dato che il rischio di contagio al chiuso continua a far paura.
Esplorazione fai-da-te
“Quest’estate abbiamo pensato di dedicare proprio un appuntamento fisso ogni domenica alle famiglie”, aveva spiegato a inizio stagione la referente Marina Albeni alla trasmissione tv Prospettive, curata e condotta dal nostro direttore, Chiara Milani. “Si tratta di una visita che possono fare in autonomia , lungo il viale delle cappelle: quindi, a chi decide di partecipare ovviamente forniamo un kit di esplorazione, nel senso che in autonomia potranno scoprire dettagli o parte della storia di questo sito Unesco”, aveva aggiunto Albeni: “ Una volta raggiunta la meta, cioè sorpassata la quattordicesima cappella, potranno svolgere il loro picnic presso la Casa Museo Lodovico Pogliaghi, che tra l’altro ha un giardino molto bello, ricco di opere d’arte ed estremamente eclettico, che mettiamo straordinariamente a disposizione proprio delle famiglie per stare all’aria aperta, ma all’interno di un contesto culturale di alto valore”.
Come gli antichi pellegrini
Si tratta della residenza dell’artista milanese autore, tra l’altro, della porta del Duomo di Milano, grande appassionato, esteta e collezionista che ha creato una dimora unica nel suo genere, proprio per vivere e lavorare, ma allo stesso tempo ospitare la sua raccolta internazionale. Senza dimenticare le altre due mete, che sono più vicini proprio al santuario non soltanto fisicamente, ma anche come storia e come legame: il Museo Baroffio e la cripta del santuario, il primo edificio di culto costruito sulla montagna varesina, recentemente riaperta al pubblico. Tanto che, sempre quest’estate, è stata organizzata un’attività, pure in tal caso per bambini, alla scoperta di antiche tracce lasciate proprio in questo luogo suggestivo, dove fare l’esperienza di un antico pellegrino.
Tre musei, un pass (non solo green)
Tre musei differenti, che in questa stagione hanno visto tante altre novità: dalla nuova piattaforma per registrarsi al pass unico per visitarli tutti in giornata, non soltanto il sabato e la domenica, ma anche il mercoledì, giovedì e venerdì, anche per evitare affollamenti. Il tutto arrivando a Santa Maria del Monte magari con la funicolare d‘inizio Novecento, “un mezzo di trasporto green che permette pure di evitare un po tutti i problemi dell’accessibilità al borgo, della pressione legata ai parcheggi ed è anche diciamo un po’ un tuffo nel passato”, ha sottolineato la nostra interlocutrice, che proprio a Prospettive, aveva annunciato in anteprima: “Il Museo Baroffio sarà un po’ il protagonista dell’estate al Sacro Monte di Varese, soprattutto per due aspetti. Innanzitutto, è stato fatto un regalo da parte di donatore che vuole rimanere anonimo ed è un’opera del cosiddetto maestro della tela jeans, che fa capire come la montagna sacra sia un patrimonio di tutti, in cui credere e contribuire ecco anche per le generazioni future”. A ciò, si aggiunge l’apertura di una nuova sala: uno studio privato solitamente chiusa al pubblico che conserva opere molto interessanti, tanto da essere restituito alla fruibilità di tutti.
Turismo lento dietro casa
Insomma, anche dopo la conclusione della dodicesima edizione del festival di prosa Tra Sacro e Sacro Monte, che si è svolta a luglio nel segno di Dante (in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta), i motivi per una visita non mancano. Il tutto all’insegna del turismo lento dietro casa, come si confà alle nuove tendenze dettate dalla pandemia.
Foto: Un’immagine imbiancata del Sacro Monte, tratta dall’archivio del Foto Club Varese APS.