Il Cammino della speranza

Don Paolo Gessaga ha intrapreso l’anno scorso il cammino di Santiago di Compostela tenendo un diario giornaliero di prossima pubblicazione.

di Redazione VM

Certamente Santiago di Compostela nella Galizia spagnola conta ogni anno almeno qualcosa come cinquecentomila pellegrini a piedi o in bicicletta. Qualcuno addirittura utilizza l’antico trasporto in groppa al cavallo. Anzi in questi ultimi anni i pellegrini sono aumentati. Considerate: se si va già in più di due insieme, conviene prenotare altrimenti è facile restare a dormire all’aperto.

Ora chiediamo ad un veterano del Cammino perché si va o si intende andare a Santiago?

Perché si avvertono due bisogni: il silenzio che permette la riscoperta di se stessi ed il fascino di un percorso sorprendente in ogni sua tappa e sono oltre trenta considerando un cammino a piedi tra i ventisette e trenta chilometri di media.

Che cosa hai trovato nei tanti cammini fatti, mi pare siano quattro?

Ho provato nel primo cammino un po’ di curiosità ero giovane e con alcuni altri ragazzi abbiamo effettuato il percorso in bicicletta. Una bella esperienza che mi ha fatto comprendere il valore dei luoghi e delle persone che lo intraprendono. Gli altri tutti a piedi e qui ho provato la gioia di sentirmi accolto familiarmente nei vari ostelli dove si pernottava e un’atmosfera magica di pace e tranquillità, immersi in un’altra dimensione.

Puoi essere più preciso a questo proposito, che significa un’altra dimensione?

Spesso si fanno programmi, si riempie la nostra agenda quotidiana di mille scadenze, vogliamo essere efficienti, però  non si ha mai tempo per fermarsi e pensare a se stessi. Il Cammino, ben tracciato,  ti fa immergere in giornate dove percorri parecchi chilometri, sì incontri altri, saluti, quattro parole, ma ognuno ha il suo percorso. Sai che cosa vuol dire camminare per almeno sei o sette ore al giorno, a volte sotto il sole che scotta, talvolta con qualche acquazzone imprevisto. Non guardi l’orologio, tieni spento il cellulare, non programmi nulla se non la meta a cui intendi giungere. Dà un senso di pace straordinario, è l’incontro con te stesso e per il credente con il divino che è in noi.

Hai parlato di interessanti luoghi, dicci qualcosa in più?

Il Cammino chiamato francese che è quello classico ha delle città meravigliose ricche di storia, di cultura, di arte e di tradizioni. Non solo ma anche in piccoli villaggi ritrovi , monumenti ben conservati in stile e paesaggi davvero affascinanti.

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