Fiammate #Social

di Milani

di Chiara Milani e Manuela Boschetti

Falò di Sant’Antonio, Giubbiana e Gioeubia. A gennaio, a Varese, Busto Arsizio e Gallarate le secolari tradizioni dei fuochi benaugurali, accompagnati da piatti tipici locali, si rinnovano. Con hashtag, foto su Instangram e dirette Facebook. Ne abbiamo parlato con i Monelli della Motta, la Famiglia Bustocca e la Pro Loco gallaratese. “Quest’anno al falò ci sarà il raduno degli Igers varesini”

Tradizionali, sì. Vecchi, no. Così, anche gli appuntamenti che da secoli scaldano il mese di gennaio del Varesotto strizzano sempre più l’occhio ai social network.

Varese, il Falò di Sant’Antonio

Partiamo dal capoluogo di provincia, che quest’anno ha in programma una novità davvero al passo coi tempi. Nel 2018, infatti, il falò di Sant’Antonio coinciderà con il raduno degli Igers varesini (la folta comunità di fotografi su Instagram), per cui la notte del 16 gennaio il social più fotografico avrà un caldo cuore varesino. Del resto, anche i Monelli (della Motta) vanno in Erasmus. E per far sentire meno agli studenti all’estero la mancanza del falò, da più di dieci anni viene organizzata la diretta streaming con una webcam che inquadra la piazza e la pira. Sbarcati sui social nel 2008, da quattro anni i vincitori del concorso fotografico collegato all’hashtag #falovarese partecipano alla cerimonia di accensione della catasta, portando in processione le candele che “fanno partire” il fuoco. E se in origine si trattava di “monellate” da parte di giovani che andavano a raccattare la legna e la davano alle fiamme, ormai da tempo in piazza della Motta sono le autorità – in testa sindaco e prevosto, in rappresentanza del potere temporale e religioso – ad accendere secolare tradizione. Il cui “maestro fuochista” oggi è un giovane ingegnere, che ha il compito di costruire una pira strutturata di bancali, mobili e legname in grado di bruciare alla perfezione. Mentre gli altri monelli si occupano della cucina, preparando salamelle da metà mattina fino a notte fonda.

Gallarate, la Giubbiana

Scendendo verso il Basso Varesotto, l’ultimo giovedì di gennaio a Gallarate nel 2018 sarà il rione Arnate ad ospitare la Giubbiana. Ossia, il tradizionale falò della vecchina e la distribuzione del risotto con la luganiga, antica memoria dell’assedio gallaratese di molti secoli fa. Il cui esito positivo fu festeggiato proprio con la preparazione di quello che divenne il piatto tipico per eccellenza della città dei due Galli. Lo si potrà assaggiare dalle 20. Intanto, i volontari dell’oratorio Don Bosco realizzeranno il fantoccio che alle 22 sarà dato alle fiamme. Da quando, vent’anni fa, la Pro Loco ha rinvigorito la tradizione del falò, ha scelto la formula itinerante per andare ogni anno alla scoperta di un rione diverso. L’evento sarà live su Facebook e Instagram, con hashtag come #giubbiana #tradizioni #unpli e #prolocogallarate, che gli organizzatori invitano a utilizzare per condividere foto e video.

Busto Arsizio, la Gioeubia

Il rogo del fantoccio di paglia e stracci sarà protagonista anche in piazze e cortili della Valle Olona e di Busto Arsizio. Il ritrovo principale a Busti Grandi sarà come sempre in piazza Santa Maria, dove le Gioeubie saranno esposte tutto il giorno per cittadini e scolaresche, che ogni anno vanno ad ammirarle. Ancora “top secret”, come sempre, l’argomento di attualità scelto da mandare al rogo quest’anno dalla Famiglia bustocca. Dopo il falò, il 25 gennaio in centro è in programma anche quest’anno la distribuzione di risotto e luganiga. Prima di banchettare, però, la vecchina sarà data alle fiamme. A leggere ufficialmente l’andamento dei lapilli sarà, come da tradizione, il Regiù del sodalizio impegnato a tramandare gli usi e costumi locali, anche attraverso hashtag quali #GioeubiaFamigliaBustocca, #tradizioni, #identità. L’augurio è che i lughei salgano verso l’alto e siano dunque di buon auspicio per la cittadinanza.

 

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