Negli ultimi anni sui social si sono moltiplicate le immagini delle ciotole lasciate al chiaro di luna la notte tra il 23 e il 24 giugno. Ecco come compiere il rito taumaturgico in modo corretto
di Chiara L. Milani
“Erbe selvatiche, piante aromatiche e fiori edibili”
E’ un rito ancestrale che, tramandosi di generazione in generazione, è giunto fino ai giorni nostri. Anche se la maggior parte delle persone non sa come compierlo in modo esatto.
Luce notturna e rugiada
Ecco perché nel 2024, in occasione della festa patronale di San Giovanni, a Busto Arsizio si è svolta la cerimonia del tramando della tradizionale acqua. Con un doppio appuntamento il giorno precedente il dì di festa. Alla Cascinetta del Parco Alto Milanese, la giornata di formazione sul riconoscimento delle erbe spontanee con Maria Sonia Baldoni, conosciuta come la Sibilla delle Erbe, che insegna a conoscerle ed è portavoce della loro presenza nelle tradizioni popolari. Quindi, nel tardo pomeriggio, nella centrale piazza Santa Maria, l’erborista Giuseppe Montalto ha portato l’acqua – rigorosamente di fonte – per preparare le ciotole (meglio se di vetro o ceramica, per mantenere integra la purezza degli ingredienti) in cui lasciare a bagno all’aria aperta tutta la notte iperico, artemisia, assenzio e ruta. A cui – secondo le indicazioni della Sibilla – aggiungere mazzolini di piante aromatiche – come rosmarino, salvia, origano e timo – da preparare tutti insieme, oltre a petali di fiori edibili, come lavanda e rosa.
Dal rito collettivo alla pratica individuale
Finito il rito collettivo e lasciato il recipiente per tutta la nottata al chiaro di luna (affinché la sua luce e la rugiada l’arricchiscano di proprietà benefiche), il mattino seguente la credenza popolare vuole che ci si debba lavare le parti dolenti, anche più intime, con quest’acqua, che avrebbe poteri curativi. Tanto che un vecchio detto marchigiano recita: “La guazza di Danto Gioanno fa guarì ogni malanno”.
Ciotole molto instagrammabili
Poteri magici o no, di certo, si tratta di una cerimonia affascinante, al giorno d’oggi anche molto instagrammabile, tanto che sui social si moltiplicano le foto di coloro che mostrano con orgoglio la propria ciotola con l’acqua di San Giovanni.
Petali di rosa, tonificante e idratante
In attesa dell’anno prossimo, Baldoni ricorda che tutte le sere possiamo lasciare fuori dalla finestra dell’acqua con cui lavarci viso e occhi il giorno seguente: in questo caso, nel recipiente aggiungeremo soltanto petali di rosa, noti per le proprietà tonificanti e idratanti.