Specchio del successo

Quando il ciclismo si riflette nell’acqua dolce

di admin

Il nostro esperto di ciclismo, Luigi Cazzola, ripercorre le tappe principali della storia delle corse “lacustri”. Senza dimenticare il Mondiale di Varese col passaggio davanti alla Schiranna

“Laghi, cornici di eventi indimenticabili”

di Luigi Cazzola

Il ciclismo ha sempre avuto e ha, tuttora, uno stretto contatto con la natura. La bellezza di una grande corsa ciclistica non è determinata soltanto dall’esito esclusivamente agonistico della manifestazione, ma anche dal paesaggio che la ospita. A questo proposito va ricordato che i laghi hanno contribuito a rendere indimenticabili alcuni campionati del mondo di ciclismo, talmente interessanti e avvincenti anche dal punto di vista paesaggistico, da creare, nelle città lacustri che li hanno ospitati, un incremento del turismo.

La Svizzera, dalla prima volta al grande scandalo

Inoltre il lago, dipinto dai colori dell’iride, ha raccontato tante storie di ciclismo, suggestive ed emozionanti e tutti i campionati del mondo disputati nelle città affacciate sugli specchi di acqua dolce hanno lasciato agli appassionati di ciclismo un ricordo particolare. Il primo campionato del mondo di ciclismo professionisti su strada, disputatosi in una città di lago, si corse ne1 1929 a Zurigo e fu vinto dal belga Georges Ronsse, storico avversario di Alfredo Binda nelle corse iridate. E sempre in Svizzera, a Lugano, ebbe luogo il campionato del mondo di ciclismo del 1953, quello del trionfo di Fausto Coppi. Il campionissimo frantumò gli avversari sulla salita della Crespera, poi difese il vantaggio costeggiando il Lago di Lugano, tagliò il traguardo in solitudine e indossò anche la maglia iridata, dopo avere vestito sia quella gialla al Tour de France sia quella rosa al Giro d’Italia. Il mondiale di Lugano viene ricordato anche per la prima apparizione in pubblico, sul palco accanto a Coppi, della famosa Dama Bianca e per avere dato inizio, nello splendido scenario lacustre della cittadina svizzera, allo scandalo che, nei primi anni Cinquanta, divise l’Italia e gli italiani.

Lago di Garda in “mondovisione”

Poi, nel 1962, fu la volta del Lago di Garda a mostrare le sue bellezze al mondo. A Salò vinse Jean Stablinski, un francese di origini polacche.

La prima volta a stelle e strisce sul Lago di Costanza

Fu il Lago di Costanza in Svizzera, nel 1983, ad ospitare la prima vittoria mondiale di un corridore americano, Greg Lemond, il quale fu il primo ad allargare i confini del ciclismo, al di fuori dell’Europa.

Dalla tripletta di Roche al sogno spezzato di Gianetti

Sul Lago Faaker See, in Austria, si svolse il campionato del mondo di ciclismo su strada del 1987, che incoronò un irlandese, Stephen Roche, il quale centrò l’impresa di vincere nello stesso anno Giro d’Italia, Tour de France e campionato del mondo, impresa che prima di lui era stata realizzata soltanto da Eddy Merckx, un corridore così forte da essere soprannominato Il cannibale. Il Lago di Lugano ci racconta anche il sogno spezzato di un ragazzo, nato proprio nella cittadina del Canton Ticino: Mauro Gianetti, il quale, nel 1996, ebbe la gioia di partecipare a un campionato del mondo di ciclismo professionisti sulle strade di casa, riuscì ad infilarsi nella fuga decisiva e conquistò la medaglia d’argento, battuto, in una volata a due, dal belga Johan Museeuw, ad un passo dalla vittoria della vita.

Il “nostro” Mondiale

L’indimenticabile mondiale di Varese 2008, con il passaggio davanti al Lago di Varese, località Schiranna, ha mostrato al mondo le bellezze della Città Giardino, anche per merito delle splendide riprese televisive, e resta l’ultimo campionato del mondo di ciclismo professionisti, vinto da un azzurro, Alessandro Ballan.

Il ritorno a Zurigo

Tuttavia il fascino che il lago suscita sul ciclismo non tramonta mai, visto che quest’anno il traguardo dei Campionati del mondo di ciclismo e di paraciclismo su strada, in programma dal 21 al 29 settembre 2024, sarà posto nel cuore di Zurigo, sulle rive dell’omonimo lago.

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