Unica in Italia per caratteristiche e modalità dell’attività, l’associazione varesina Freerider Sport Events ha iniziato il suo sedicesimo anno d’insegnamento dello sci da seduti rivolto a persone con disabilità aprendo all’Europa
di Roberto Bof
Dieci tappe distribuite dal Trentino all’Abruzzo e parallelamente incontri di promozione in ogni Centro di Unità Spinale dell’intero territorio nazionale. Dal 2003 ad oggi l’associazione varesina Freerider Sport Events ha insegnato a sciare da seduti ad oltre 1.200 giovani e meno giovani con ogni disabilità neuromotoria, arrivando per due anni di fila anche sull’Etna.
Lo Ski Tour 2018 raccoglie e sviluppa un impegno professionale svolto da volontari, con collaborazioni di prestigio come quella consolidata con la Polizia di Stato e con il Team Teleflex for Active Living, in aggiunta a quelle con l’Associazione Spina Bifida Italia e il Gruppo Sportivo Unità Spinale Firenze.
Valore aggiunto della Freerider è la partecipazione alla stesura del protocollo sul tema sicurezza e assistenza sulle piste da sci, fino alla stretta collaborazione con i responsabili degli impianti di risalita in tema di accessibilità.
“Grazie alla Freerider – ama ripetere il direttore tecnico di Bormio Ski Pasquale Canclini – non avremmo potuto abbattere quelle barriere che senza di loro non avremmo capito di avere”.
Unica difficoltà per lo staff Freerider è quello di presentare ogni nuova edizione dello Ski Tour sapendo che il passaparola fa si che gran parte delle tappe sia sold out dopo poche ore dall’apertura delle iscrizioni.
La stagione 2018 è cominciati a Sestola, poi all’Abetone prima della doppia tappa in Abruzzo, sulla neve di Roccaraso, quindi a Madesimo, poi due tappe a Folgaria, Bormio e infine la tradizionale festa conclusiva a Madonna di Campiglio. Ogni tappa consiste in tre giorni sulla neve al mattino. Con il pomeriggio e sera dedicati alla promozione dello sport disabili, scambi d’esperienze tra i partecipanti, formazione e informazioni utili.
Tre giorni di approccio allo sci da seduti per chi arriva la prima volta e di affinamento per chi ha già raggiunto un buon livello. Tutti liberi di sciare con la Freerider o con chi e dove crede.
Mai una tappa uguale all’altra, mai un giorno uguale al precedente. Sempre insegnamenti per chi istruisce ed emozioni per chi impara. Tra le novità di quest’anno, l’evento internazionale, nel primo dei due appuntamenti di Folgaria, riservato a giovani con disabilità provenienti da Gran Bretagna, Belgio, Francia, Germania, Olanda e Austria. Un evento che apre alla Freerider la porta dell’Europa permettendo alla realtà del presidente Giulio Broggini e del coordinatore tecnico Nicola Busata di dare una prima risposta al crescente numero di richieste di informazioni e partecipazione provenienti dall’estero.
“Ogni anno ripetiamo che il nostro impegno ritagliato dalla famiglia e dal lavoro ha superato ogni limite, ma ogni anno superiamo ogni previsione di numeri e riscontri”, commenta Giulio Broggini: “Questo è il frutto di un passaparola generato dall’amicizia e dalla passione per lo sci, tracimato in attenzione per gli altri.
Ogni nuovo arrivato si avvicina a noi diffidente, per poi buttarsi tutto alla spalle alla prima aria in faccia. Lo spiega bene il video “La vita è aria in faccia” con il quale abbiamo promosso la nostra attività anche in Sicilia e in Sardegna. Da dove, stagione dopo stagione, sempre più persone di ogni età ci raggiungono in ogni località del nostro Ski Tour per qualcosa che va ben oltre l’imparare o il migliorare l’uso del monosci”.