Pendolari. E turisti. Un esercito che ogni giorno si muove in treno. Anche e soprattutto in provincia di Varese. Che chiede di essere servita meglio. A partire dal capoluogo, ancora non ben collegato con Malpensa. Per non parlare dell’Alto Varesotto, quasi dimenticato, e del Basso, troppo congestionato. Ecco che cosa rispondono le Fnm
di Chiara Milani
Il Luinese ha appena lanciato l’allarme: la difficile situazione infrastrutturale non aiuta la ripresa economica. Persino il potenziamento della linea ferroviaria Luino-Bellinzona, senza scelte opportune in termini di sviluppo del trasporto persone, rischia di lasciare pochi frutti sul territorio. Intanto, prima di Natale c’é stato il viaggio inaugurale dell’Arcisate-Stabio, la nuova tratta che collega Varese alla Svizzera. Con l’attivazione del servizio ferroviario completo sulla nuova linea a partire dal 7 gennaio. In attesa che – almeno secondo gli annunci – a giugno 2018 il servizio sia prolungato a Malpensa, realizzando così una connessione diretta tra l’aeroporto, il Cantone Ticino e la città di Como. Ma la questione dei collegamenti, anche su ferro, interessa da vicino ogni angolo del Varesotto. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Garavaglia, vice presidente di Ferrovie Nord Milano.
La tratta del Malpensa Express Busto Arsizio-aeroporto è molto trafficata anche per via dei pendolari: voi state pensando di attivare treni distinti per i viaggiatori e per i lavoratori?
Sicuramente da quando è stato aperto, ormai un anno fa, il collegamento tra T1 e T2 sono molto aumentati i passeggeri: non soltanto viaggiatori, ma anche cittadini lombardi che utilizzano il treno al posto dell’auto e quindi da questo punto di vista di certo è stato un successo. Questo ci porta a fare nuovi ragionamenti, tenendo conto che una cosa è il servizio dedicato per lo scalo, un’altra quello pendolari. Ci stiamo pensando. E’ evidente che aumentare il numero di corse significa avere nuovi treni e su questo dovremo poi fare una riflessione. Si tenga conto infine che stiamo ragionando sul proseguimento del T2, la connessione con Gallarate, per chiudere il cerchio che ci porta poi ad avere il collegamento col Nord Europa.
Quella del Basso Varesotto è forse una delle linee più utilizzate nel trasporto regionale: come pensate di incrementare ulteriormente i collegamenti?
Credo che sia da migliorare il tipo si servizio e questo può avvenire soltanto con nuovo materiale rotabile. Noi attraverso l’intervento di Regione Lombardia, con 1 miliardo e 600 milioni d’investimenti, nei prossimi anni andremo a rinnovare circa due terzi del patrimonio rotabile che gira in Lombardia, che voglio ricordare ogni giorno porta 780mila viaggiatori e muove circa 2mila treni al giorno.
Per il fine settimana state pensando a nuovi treni per i turisti, tipo quelli con i servizi per le biciclette?
Certamente. Trenord, la nostra società che gestisce il servizio partecipata al 50 per cento da Fnm e al 50 da Trenitalia, già oggi mette a disposizione degli utenti una serie di trasporti dedicati, anche con proposte di pacchetti in cui accanto al biglietto del treno è possibile avere accesso al museo e ad altre attività. Direi non solo il fine settimana, perché oggi il turismo in Lombardia è un fenomeno che sta crescendo anche nei giorni feriali. Quindi, merita un’attenzione particolare. Così sempre di più con la Regione e l’assessorato al Turismo stiamo sperimentando nuovi progetti per favorire il collegamento con località di particolare richiamo o pregio culturale e ambientale, attraverso il sistema intermodale di mobilità sostenibile, che noi mettiamo a disposizione in tutta la Lombardia.