L’uso delle erbe officinali, selvatiche e spontanee in cucina rappresenta una riscoperta di sapori autentici e una connessione con la natura e le tradizioni antiche
“Riscopriamo tarassaco, borragine, ortica e finocchietto selvatico”
a cura della redazione
Non solo arricchisce il nostro palato con sapori unici, ma ci collega anche alle antiche tradizioni e conoscenze popolari: stiamo parlando dell’interesse per l’uso delle erbe officinali, selvatiche e spontanee in cucina, che negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente
Scoprire e riconoscere le erbe
Il primo passo per utilizzare le erbe selvatiche in cucina è imparare a riconoscerle. Molte di queste piante sono comuni nei prati, nei boschi e lungo i sentieri, ma richiedono un occhio attento e una buona conoscenza botanica per essere identificate correttamente. Tra le erbe più conosciute troviamo il tarassaco, la borragine, l’ortica e il finocchietto selvatico. Ciascuna di queste piante possiede caratteristiche uniche sia in termini di sapore sia di proprietà nutrizionali.
L’arte della raccolta
Raccogliere erbe selvatiche richiede rispetto per l’ambiente e conoscenza delle stagioni. Bisogna ricordare che è importante prendere soltanto ciò di cui si ha bisogno, senza danneggiare le piante o i loro habitat. E’ poi facile intuire che la raccolta dovrebbe essere fatta in luoghi lontani da fonti di inquinamento per garantire la purezza delle piante.
Proprietà nutrizionali e benefici
Non va poi dimenticato che le erbe officinali sono spesso ricche di vitamine, minerali e antiossidanti. L’ortica, ad esempio, che magari avrete assaggiato negli gnocchi, è una fonte eccellente di ferro e vitamina C, mentre la borragine – usata in Liguria per i ravioli – è nota per il suo contenuto di acidi grassi omega-6. Oltre ai benefici nutrizionali, molte di queste piante hanno proprietà medicinali: il tarassaco è un diuretico naturale, mentre il finocchietto selvatico può aiutare la digestione.
L’utilizzo in cucina
Dalla salute al gusto, l’uso delle erbe selvatiche in cucina può trasformare piatti semplici in esperienze culinarie straordinarie. Ecco alcune idee su come servire queste piante. Partiamo dal tarassaco: le foglie giovani possono essere utilizzate crude in insalata, mentre le radici possono essere tostate e utilizzate come sostituto del caffè; borragine: i fiori azzurri sono commestibili e possono essere utilizzati per decorare insalate o bevande. Le foglie, cotte, sono un ottimo ingrediente per zuppe e minestre; ortica: dopo averle sbollentate per eliminare la parte urticante, le foglie di possono essere utilizzate come spinaci in risotti, frittate o ripieni. Infine, il finocchietto selvatico: i suoi semi e le foglie aromatiche possono insaporire piatti di carne, pesce e verdure.
Tradizione e innovazione
L’uso delle erbe selvatiche in cucina peraltro non è una novità. Anzi. Le nostre nonne conoscevano bene le proprietà e gli usi di queste piante, che spesso costituivano una risorsa preziosa in tempi di scarsità. Oggi, chef innovativi e appassionati di cucina tradizionale stanno riscoprendo queste piante, integrandole nei loro menù per creare piatti che uniscono tradizione e modernità.
Dieta bio
Questo approccio, del resto, non soltanto arricchisce la nostra dieta con ingredienti sani e nutrienti, ma promuove anche una maggiore consapevolezza ambientale e un rispetto per la biodiversità. Imparare a riconoscere, raccogliere e utilizzare queste piante è un viaggio affascinante che può trasformare il nostro modo di cucinare e vivere.